di Nicola Bossi E' ripreso il processo sulla morte di Meredith Kercher che andrà avanti anche nella giornata di domani. Questa mattina le difese di Amanda Knox hanno chiamato a testimoniare una cugina di secondo grado dell'imputata - Doroty Craft Noji - che vive in Germania e con la quale Amanda era molto legata. La testimonianza di parte ha confermato con le sue dichiarazioni il profilo di Amanda fatto dalla difesa nei momenti della tragedia e la rabbia della stessa per i presunti metodi duri della polizia perugina. "Con Amanda - spiega in aula Doroty - avevamo un legame molto forte dato che mi sentivo in dovere, essendo il parente più vicino vivendo in Germania, di controllarla mentre studiava in Italia a Perugia. Ci sentivamo spesso ed avevamo un rapporto di complicità". Doroty poi parla di Amanda dopo l'omicidio di Meredith: "Era sconvolta, choccata e confusa. Non sapeva più cosa fare e dove andare. Era disperata per l'omicidio". Il 3 novembre del 2007 l'ultima telefonata ad Amanda da parte della cugina: "Mi ha chiesto di chiamare l'ambasciata americana perchè come testimone non era rispettata dalla polizia. Voleva riaffermare i suoi diritti". Amanda si era lamentata con Doroty del fatto che in Questura non gli davano da bere e da mangiare, nonostante le ore passate nella struttura. Ora l'udienza sta proseguendo con all'ordine del giorno la relazione tecnica sulle celle telefoniche perugine che hanno intercettato le telefonate degli imputati il 1 e 2 novembre. Condividi