Matisse, esponente di punta dei “fauves” puntò sulla semplificazione delle forme
di Elio Clero Bertoldi
Questo è il "Nudo blu I" di Henri Émile Benoît Matisse (1869 –1954), uno dei temi di punta del pittore, incisore, illustratore e scultore francese, esponente di maggior spicco della corrente dei “Fauves” (selvaggi, belve, nella nostra lingua), movimento artistico che si basava sulla semplificazione delle forme, sull’abolizione della prospettiva e del chiaroscuro, sull’uso incisivo del colore puro.
Negli ultimi anni della sua vita, colpito da una terribile malattia, fu operato chirurgicamente e si salvò la vita, ma fu costretto a muoversi su una sedia a rotelle. Ebbe comunque la forza di continuare a lavorare. Raccogliendo successi in Europa e negli USA (le sorelle Cone, incontrate nel salotto di Gertrude Stein - altra sua ammiratrice - acquistarono tante sue opere esposte ora a Baltimora).
Morì, ultra ottantenne, per infarto. Era nato a Le Cateau Cambrésis nel nord della Francia, si spense e riposa a Nizza, in Costa Azzurra, terra che molto amava.

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