CGIL-CISL-UIL di Terni hanno partecipato in data odierna all’incontro, convocato dalla Regione su richiesta delle Organizzazioni Sindacali di categoria, in merito alla necessità di chiarire lo stato di avanzamento dell’Accordo di Programma per Arvedi Acciai Speciali Terni.

CGIL-CISL-UIL di Terni condividendo quanto espresso e sollecitato dalle organizzazioni metalmeccaniche, confermano tutto il proprio supporto, alle stesse, nella delicata discussione che riguarda il sito AST sia in termini di prospettiva di sviluppo che occupazionale.

Come Cgil Cisl Uil riteniamo che se da una parte l’Accordo di programma rappresenta una occasione da non dissipare, dall’altra è anche un’occasione per rivitalizzare quelle Relazioni industriali che hanno fatto di Terni un punto di riferimento per la manifattura e il sindacato.

Relativamente all’accordo di programma, abbiamo ribadito che la legittima richiesta del gruppo Arvedi effettuata nei confronti del Governo, relativa al supporto degli strumenti di finanza pubblica al piano di investimento privato, va portata velocemente a conclusione, verificando e esplicitando una volta per tutte i contenuti, facendo assumere agli attori istituzionali e aziendali la responsabilità della firma o non firma per chiudere questo lungo periodo di indeterminatezza e transizione.

L’esito della discussione sull’accordo di programma non può inficiare comunque la necessità e l’urgenza di approfondire e condividere un piano industriale, che garantisca al sito di Terni la capacità di rimanere un player internazionale e soprattutto per il valore che AST rappresenta nell’economia territoriale, regionale, nazionale ed europea.

CGIL-CISL-UIL hanno così avvalorato la necessità di discutere e certificare in sede di Governo il Piano Industriale di AST, come sempre fatto nella storia delle relazioni sindacali ternane, al fine di avere certezze sugli impegni che l’attuale Proprietà intende assumere

per garantire la strategicità delle produzioni di acciai speciali;

per gli investimenti per un piano di sviluppo commerciale, di processo e di prodotti;

per le risorse per un piano ambientale;

per un piano sociale rivolto all’occupazione dei diretti, operai impiegati e quadri, e dell’indotto.

Cgil Cisl Uil ritengono Arvedi Ast un global player in grado di elaborare un Piano industriale rivolto anche al mercato internazionale, in grado di garantire, potenziandoli ulteriormente, gli standard in materia di qualità del lavoro e rispetto dell’ambiente. 

CGIL-CISL-UIL infine hanno evidenziato, come sollecitato da tempo e purtroppo inascoltati, che un eventuale Accordo di programma per AST debba essere ricompreso dentro un nuovo Patto di Territorio capace di “rigenerare” gli strumenti e i riconoscimenti già presenti, implementarli con i nuovi, cogliendo le sfide europee legate alla sostenibilità ambientale economica, sociale. Dobbiamo lavorare attorno ad uno strumento più inclusivo, capace di immaginare una città sostenibile in grado di fermare il declino.

Insomma ragionare di un nuovo Patto di Territorio per il comprensorio all’interno di un nuovo modello di sviluppo, rappresenta la capacità di individuare un orizzonte ed un progetto territoriale capace di capitalizzare le tante risorse disponibili, accrescere fattori localizzativi e competitivi, per uno sviluppo complessivo di tutto il sistema territoriale aumentandone l’attrattività, generando nuova e buona occupazione e migliorando complessivamente la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini.

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