Il celebre mito di “Leda e il Cigno” ambientato nella Venezia del ‘500
di Elio Clero Bertoldi
Jacopo Robusti noto come Tintoretto (1519-1594), veneziano, è stato un grande pittore veneto e l'ultimo significativo artista del Rinascimento.
Qui Robusti si misura con il tema mitologico di Leda e il cigno, rivisitato in chiave cinquecentesca e veneziana.
Leda è ritratta completamente nuda: indossa un giro di perle e l'acconciatura dei capelli appare particolarmente complessa.
Oltre al cigno (Zeus) sulla scena compaiono un cagnolino e un'anatra. Sullo sfondo anche una ancella o una domestica o come ritengono alcuni la mezzana di una cortigiana di lusso (rappresentata nella figura di Leda, appunto), di quelle molto numerose e famose nella Serenissima, all'epoca.
L'opera eseguita nel 1550 e il 1560 è alla Galleria degli Uffizi, ma nei secoli è stata proprietà di aristocratici di gran lignaggio quali il duca di Orleans, in Francia e il duca di Bridgewater in Inghilterra.

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