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PERUGIA - La terza Commissione di Palazzo Cesaroni ha licenziato il disegno di legge “Disciplina delle manifestazioni storiche” che in undici articoli si propone di promuovere e valorizzare le tante feste rievocative della storia e delle tradizioni umbre. L’atto approvato a larghissima maggioranza, verrà presentato all’esame dell’aula già nella prossima seduta di martedì 21. Unico relatore, Luigi Masci, primo firmatario della proposta iniziale poi integrata con quella della Giunta. Due sole modifiche sono state apportate rispetto al testo definito in precedenza. Dal Comitato tecnico scientifico per le manifestazioni storiche scompare il dirigente regionale per la promozione dei prodotti agroalimentari, mentre uno dei due esperti verrà indicato dalla Federazione italiana dei giochi storici. Non è passato invece l’innalzamento, da cinque a dieci anni, della esperienza continuativa maturata dalla singola manifestazione storica, per aver diritto alla iscrizione nell’elenco ufficiale che stilerà la Regione. Contro questa ipotesi si è particolarmente battuto Enrico Melasecche (Udc) ricordando che a Terni a fine anni ’90, su iniziativa dell’Amministrazione Ciaurro fu fatta rivivere con successo, ma poi venne cancellata dal centrosinistra, “La Corsa del Bravino” che risale al 1387. Al momento del voto si è astenuta Ada Girolamini (Sdi-Uniti nell’Ulivo) per non aver partecipato ai lavori dell’ultima stesura e perché ha detto, “avrei preferito che la legge individuasse le manifestazioni storiche più qualificate dell’Umbria, quelle di serie A da tutelare maggiormente”. Positivi i giudizi sul lavoro svolto sono stati dati dal presidente della Commissione Enzo Ronca e dall’assessore alla cultura Silvano Rometti che ha definito la normativa, “strumento capace di valorizzare un settore importante della cultura umbra e di arricchire il profilo identitario dell’intera regione, ma anche un veicolo promozionale, non secondario, ai fini turistici”. Condividi