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PERUGIA – Inserire anche le farmacie comunali tra i soggetti che debbono perseguire gli obiettivi previsti dal protocollo sottoscritto in Umbria fra Giunta regionale, Federfarma Umbria, medici i e Società italiana di medicina generale, finalizzato a realizzare l’integrazione tra le diverse figure professionali per una più efficace promozione della salute. Lo chiedono in un’interrogazione alla Giunta regionale i consiglieri Ada Girolamini (Sdi-Uniti nell’Ulivo) e Mara Gilioni (Pd) che vogliono inoltre sapere come l’Esecutivo intenda agire per una piena valorizzazione e attuazione dell’intesa. L’accordo, come spiegano le interroganti, prevede tra l’altro la consegna a domicilio dei farmaci agli anziani e ai non autosufficienti e un reciproco scambio di informazioni sulla interazione fra diversi tipi di medicinali, e intende diffondere la cultura della informazione del “cittadino consapevole e come tale sicuro”. Il medico generico e la farmacie, osservano Girolamini e Gilioni, rappresentano “le aree di primo contatto fra utente e sistema sanitario”, e proprio a questo primo livello di base, “è necessario innestare quei percorsi di prevenzione ed educazione agli stili di vita corretti, alla buona salute ed alla gestione consapevole delle patologie croniche, come raccomandano sia le linee guida della politica sanitaria nazionale che quelle regionali. Si tratta in altre parole, aggiungono i due consiglieri, “di valorizzare la disponibilità a cooperare ed a creare nuove sinergie, manifestata con l’accordo sia dai farmacisti che dai medici di base, per fare prevenzione e promuovere la salute e l’uso consapevole dei farmaci, a cominciare dalle fasce più deboli della popolazione umbra”. L’integrazione tra istituzioni sanitarie, operatori, e cittadini, concludono Girolamini e Gilioni, “può incidere anche sulla sostenibilità del sistema in virtù delle sinergie attivabili e condurre all’eliminazione di sovrapposizioni organizzative e sprechi, con un’importante ricaduta in termini economici e sociali, conseguenti alla promozione della buona salute attraverso forme di prevenzione prima ancora che di terapia” Condividi