Partito Democratico Todi
La lettera aperta di un gruppo di commercianti tuderti all’amministrazione comunale di Todi è l’ennesimo segnale di disagio che giunge dopo due anni di amministrazione Ruggiano.
Un segnale pesante, un grido di allarme urgente, che sarebbe un errore sottovalutare.
Certo, molti dei problemi posti non sono di semplice soluzione e amministrare una città come Todi non è certo cosa facile.
Ma la netta sensazione (non più solo nostra, non più solo di chi si oppone a questo centrodestra) è che dopo due anni di amministrazione Ruggiano i problemi si siano aggravati e si sia ancor più lontani di prima dalle soluzioni.
Come uscire, allora, dalla secca? Come riaprire la partita sul futuro della nostra città?
È indubbio che occorrano un’idea di città e progetti, buon senso e disponibilità al confronto.
Elementi apparentemente semplici e scontati, ma non garantiti da questo centrodestra e, men che meno, dall’amministrazione Ruggiano.
Manca da sempre un’idea di città. Per rendersene conto basta riprendere il programma con il quale chi amministra oggi Todi ha vinto le elezioni: impossibile trovare un’idea sulla vocazione della città, un proposito sulle linee strategiche di medio e lungo periodo, con interi settori e aspetti della vita cittadina completamente assenti.
In due anni di amministrazione non sono stati sviluppati progetti, non si è avviata alcuna opera pubblica di rilievo, nulla si è fatto sul piano infrastrutturale. Hanno visto la luce solo idee strampalate, spesso, come nel caso del parcheggio al Mercataccio, ritrattate dalla stessa amministrazione.
Al buon senso sono state preferite regole ferree e applicazioni poco intelligenti, con evidenti ricadute sulla vitalità (già debole, per la verità) della città.
Ogni forma di confronto è stata soppressa da un manipolo di amministratori e consiglieri comunali che ritengono di bastare a se stessi, che non hanno bisogno di parlare con nessuno: non con la città, con i cittadini, con le categorie economiche e sociali, con i consiglieri comunali, con l’opposizione che pure in molte occasioni si è dimostrata disponile al dialogo.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
E di questi risultati non si faccia addebito ad altri: la responsabilità è di chi amministra Todi e di chi continua a sostenere chi amministra male.
All’opposizione il compito di lavorare ad un’alternativa credibile, per il rilancio della città, garantendo quei progetti, quel buon senso e quella disponibilità al confronto con l’intera città oggi non garantiti dal centrodestra.
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