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ROMA - Ombre parecchie, luci poche sono merse dal quadro macro-economico delineato dal governo nel Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef) che oggi sarà sottoposto al Consiglio dei ministri. Il Pil italiano registrerà quest'anno una contrazione del 5,2% ma la crisi mostra segni di attenuazione tanto da ipotizzare la "ripresa dal 2010", con il Pil previsto a +0,5%. Il debito pubblico, invece, continuerà a crescere, sia pure debolmente, colpa anche - ha spiegato Tremonti dell'indebitamento di Alitalia. Quanto ai conti pubblici, il Dpef prevede che il deficit pubblico si attesti quest'anno al 5,3% per poi scendere al 5,0% nel 2010. Ma il dato migliora se si considera il valore al netto delle misure una tantum e della componente ciclica, cioè dell'andamento dell'economia: il deficit strutturale si attesta infatti al 3,1% nel 2009 e al 2,8% nel 2010. Il debito si attesterà al 115,4% nel 2009 per poi crescere oltre il 118% nel 2010. All'incontro di ieri con le parti sociali a Palazzo Chigi, Tremonti ha sottolineato che "questo è l'ultimo Dpef di questo governo" e che l'azione dell'esecutivo si concentra su tre obiettivi: tenuta strutturale dei conti pubblici, coesione sociale attraverso gli ammortizzatori sociali e liquidità alle imprese, a partire da quelle piccole e medie. ''L'evasione fiscale - ha aggiunto il titolare del Tesoro - si contrasta con l'azione degli enti locali''. E in ogni caso ''si vince e si perde sul terreno del federalismo''. Dure le reazioni dei sindacati, in particolare quella della Cgil. "Il Governo non ci ha detto nulla né sulle pensioni né sullo scudo fiscale. L'unica cosa che ci hanno detto è che per il lavoro dipendente dal fisco non verrà nulla. Cosa dobbiamo fare? Tutto questo è inammissibile", ha commentato il segretario Guglielmo Epifani. Mentre la Uil ha chiesto all'esecutivo che "vengano finalmente spesi i soldi stanziati per gli investimenti infrastrutturali, che sia attivato il piano casa, che sia definita una moratoria per il pagamento dei contributi a favore delle piccole imprese che non licenziano e che si riducano le tasse sulla tredicesima". Dal segretario della Cisl, Raffele Bonanni è arrivata la proposta di nomina di venti commissari straordinari ad acta per le opere pubbliche. L'Ugl ha sollecitato invece "uno scatto di reni" per sostenere i redditi da lavoro e da pensione. Enti locali. "Non ci sono stati forniti numeri, non ci sono le condizioni minime per esprimere un giudizio - ha affermato il presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino - attendiamo le risposte sui contenuti delle nostre proposte". Negativo anche il giudizio del presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani: "Non ci è stata data alcuna cifra e non c'è stata alcuna discussione preventiva sul Dpef nonostante gli impegni presi. Si parla di federalismo fiscale, ma i numeri non sono condivisi". Condividi