Per la scelta dei siti c’è tempo, ha fatto sapere il ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo, davanti alla rivolta unanime delle Regioni, anche quelle governate dal centro destra. Nessuna, infatti, si è dichiarata disposta ad accogliere una delle 12 centrali nucleari che dovrebbero essere realizzate in Italia secondo la nuova legge che il Senato ha definitivamente approvato qualche giorno fa.
C’è tempo perché, a quanto pare, per ragioni ovvie, la scelta dei siti non avverrà prima delle elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali che si svolgeranno nel 2010. Poi, una volta incassato il voto, che il governo di centro destra si augura a lui favorevole, arriverà la fregatura per gli elettori.
Dodici nuove centrali nucleari vuol dire, come logica vuole, 12 regioni italiane che saranno costrette a subire, volenti o nolenti, questa imposizione ed è prevedibile che il piano incontrerà non pochi ostacoli.
Ma il governo Berlusconi non demorde per così poco e avrebbe bello e pronto un piano per raggirare ogni intoppo: i reattori atomici verranno impiantati nei siti militari, ovvero in aree off limits per i cittadini ai quali verrebbe quindi torto anche il diritto di protestare. E laddove di siti militari idonei non ve ne siano se ne possono sempre creare ad hoc. Del resto i numeri sufficienti per farsi approvare dal Parlamento qualsiasi porcata ci sono.
Ma come, il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola non aveva detto che ci ci sono già molti enti locali pronti ad accogliere centrali sul loro territorio, anche se poi non ha mai reso nota questa fantomatica lista?
Evidentemente queste certezze sono venute meno se il governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani, che ricopre anche il ruolo di presidente della Conferenza delle regioni, e che perciò rappresenta anche le Regioni governate dal centro destra, ha criticato duramente il governo perché «ha imboccato una strada sbagliata e procede in modo unilaterale».
E anche per quanto riguarda l’Umbria la Lorenzetti non è stata meno esplicita: la nostra è e rimane una regione denuclearizzata e gli umbri si batteranno strenuamente perché la nostra rimanga una terra sana e pulita.
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