Addio a Mariano Sartore
Il ricordo di Oliviero Dottorini
Oggi se n’è andato Mariano Sartore. La lunga malattia non aveva piegato la sua ironia e la sua capacità di progettare e immaginare futuri. C’eravamo incontrati qualche settimana fa e c’eravamo raccontati di delusioni e speranze. Aveva dei progetti e non consentiva alla malattia di farlo sentire malato. In seguito abbiamo continuato a tenerci in contatto, ma con più fatica.
Per tanti anni abbiamo camminato fianco a fianco e io ho potuto godere a piene mani delle sue intuizioni, della sua generosità umana e culturale, del suo patrimonio di conoscenze e competenze.
Dalla contrapposizione alla retorica delle grandi opere alle battaglie contro la trasformazione in autostrada della E45, dalle proposte di riqualificazione urbanistica al sostegno a tutte le iniziative che provassero a lavorare per il bene comune e ad affrontare l’innovazione in modo mai scontato o banale.
Mariano è stato per il mondo del cambiamento - quello che non si piega al populismo o agli interessi - una figura indispensabile. Coraggioso, ironico, trasversale, come solo sa essere chi non si rassegna agli interessi o all’ovvio. Un urbanista raffinato, apprezzato più all’estero che nella nostra regione.
Oggi chi crede e lavora per un futuro migliore perde un testimone ineguagliabile che ha saputo coniugare ideali altissimi con l'impegno quotidiano e disinteressato nella società, rifuggendo compromessi e scorciatoie.
C’è un pezzo di noi, della nostra umanità profonda, che si spegne ogni volta che viene a mancare un idealista.
La scomparsa di Mariano ci lascia un profondo senso di tristezza e solitudine. Oggi l’Umbria perde uno spirito libero e un punto di riferimento insostituibile, noi un grande amico, generoso e buono.
Sarai sempre con noi.

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