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PERUGIA - Non si vedono tutti i giorni carri armati che sfilano in Piazza 4 Novembre, trapezisti che cadono esanimi sul palco del Teatro Pavone o scene bollenti fra le mura di Palazzo Gallenga. La città di Perugia può essere anche questo: basta mettere da parte la realtà e lasciarsi trasportare dalla magia del cinema. La rappresentazione che di Perugia hanno fatto pellicole celebri e meno celebri, mirabili o sconvenienti, è stato il tema di una serata organizzata dal Rotary Club Perugia Est giovedì 9 luglio 2009 al Golf Club Perugia di Santa Sabina. È stata una conviviale interclub che ha visto anche la partecipazione dei soci del Rotary Club Trasimeno, Inner Wheel Perugia e Rotaract Perugia Est. Nel corso della riunione è stato inoltre presentato il nuovo socio del Rotary Club Perugia Est Benedetto Duranti. Ospite della serata il giornalista e critico cinematografico Fabio Melelli con una interessante e suggestiva dissertazione basata sul libro “L’Umbria del cinema: fra demonio e santità”. Nel suo volume, Melelli ha catalogato ben 188 film girati in Umbria dall’epoca del cinema muto fino ai giorni nostri. Titoli che vanno dal melodramma al film di guerra, dal western alla commedia erotica. Non tutti sanno ad esempio che il primo film girato a Perugia è “Uomini e Cieli”, pellicola di Francesco De Robertis del 1943, considerato per il suo impiego di attori non professionisti antesignano del neorealismo italiano; oppure che a Todi nel 1973 è stato filmato un improbabile spaghetti-western dal titolo “Sette monache a Kansas City”. Melelli si è però soffermato su tre film girati a Perugia di cui ha mostrato anche alcune sequenze, le più suggestive. In “Bufere”, film di Guido Brignone del 1952, si possono notare ambientazioni come il Teatro del Pavone (esterni ed interni) oppure il villino Cenci Goga. Ne “La tua donna” pellicola girata nel 1955 da Giovanni Paolucci si possono invece vedere carri armati raggiungere Piazza 4 Novembre e fermarsi davanti alla Fontana Maggiore dopo aver transitato in via Cesare Battisti. È del 1973 invece “I corpi presentano tracce di violenza carnale” sexy-thriller di Sergio Martino diventato un cult-movie anche a livello internazionale con il titolo di “Torso”. Le sequenze iniziali del film sono ambientate nella Sala dei Notari, nel chiostro di San Lorenzo e in Piazza 4 Novembre, all’epoca ancora aperta al traffico veicolare. Perugia è stata teatro anche di alcune commedie erotiche all’italiana come “La professoressa di lingue” del 1976, dove compare una giovane Fausta Bennati, ma anche di film un po’ più “hot” uno dei quali, molto raro, presenta scene di interni riprese a Palazzo Gallenga, sede dell’Università per stranieri. Fra le mille curiosità raccontate da Fabio Melelli anche le origini umbre di alcuni personaggi del cinema. Come Terence Hill (al secolo Mario Girotti) il cui padre era originario di Amelia, o come Dario Argento: figlio di un perugino, il re dell’horror italiano conosce bene Perugia e qui decise di girare una delle principali scene di “Profondo Rosso” (1975) nel Cimitero Monumentale. L’evento di giovedì sera è stato il primo di una serie di appuntamenti che nell’anno 2009/2010 il Rotary Club Perugia Est dedicherà al mondo dell’arte ispirandosi al tema “L’arte, comunicazione universale”. Le conviviali dei prossimi mesi saranno quindi incentrate sulle diverse attività dell’ingegno e della creatività: dall’arte figurativa alla musica, dal teatro al cinema, fino alla gastronomia. Condividi