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di Daniele Bovi I “ladri di stelle di jazz” si sono presentati puntuali mezz’ora prima dell’arrivo dell’Avvocato. Tuoni, pioggia e nuvolosi neri hanno infatti scortato l’arrivo delle oltre quattromila persone che ieri sera si sono riversate all’Arena Santa Giuliana per dare il benvenuto a Paolo Conte, alla sua band di nove elementi e all’edizione di Umbria Jazz 2009. Poi la pioggia e le nuvole se ne vanno, spazzate via da un vento gelido e tagliente che tormenterà per tutta la sera il concerto e anche il povero Conte, costretto a farsi portare una felpa da buttare intorno al collo. Prima, aveva rimediato solamente alzandosi il bavero della giacca. Un vento benedetto che fa sembrare Conte ancora più affascinante. Con il bavero alzato e la musica che va, l’Avvocato sembra un gatto randagio o un poeta altrettanto randagio della sua Genova. Non ce ne voglia, ma viva quel vento che tanto gli ha dato fastidio. Si diceva prima, appunto, dei nuvoloni che se ne vanno per lasciare lo spazio a Conte che se ne sta “Sotto le stelle del jazz”, tra i brani che più hanno riscosso il favore della gente. “Du da du da du da/ certi capivano il jazz/ l'argenteria spariva/ ladri di stelle di jazz/ così eravamo noi”. E così continua lui mostrando una vitalità e una freschezza musicale che sono state una delle più belle sorprese della serata. Un concerto non “stanco” quindi, pochi cliché fritti e rifritti e tanto spazio a nuove arrangiamenti di vecchie glorie. Molti i brani dal suo ultimo disco, “Psiche”, non certamente tra i suoi lavori più convincenti ma ricco della solita classe, maestria e, se si può dire, senso delle cose di tutti i giorni. L’apice della serata, a seconda di chi scrive, è “Alle prese con una verde milonga”, tratta dall’album “Paris milonga”, 1981. Se spesso aggettivi come straordinario vengono sprecati, sviliti usandoli ogni due per tre finendo per perdere appunto il loro significato, a riguardo dell’album e dell’esecuzione di ieri sera non si può altro che dire straordinario. Il momento più intenso di tutto il concerto. “Io sono qui sono venuto a suonare sono venuto ad amare/ e di nascosto a danzare”. Impossibile non avere i brividi. E sono applausi per l’Avvocato, meritatissimi. Come detto, nuovi e freschi sono apparsi i vecchi successi di Conte come “Bartali” (che proprio quest’anno compie trent’anni), impreziosita dalle prime strofe downtempo prima dello “za za ra za” più famoso della nostra musica. Il pubblico è tutto in piedi e finisce per riversarsi sotto il palco. Nonostante il freddo Conte regala un paio di bis. “Via con me”, cantata da tutto il pubblico, chiude la serata. RIDDA DI POLITICI All'appuntamento non è mancato il gotha della politica umbra: dal presidente della Regione Lorenzetti a quello della Provincia Guasticchi (ben distante dal consigliere provinciale Frullani). Immancabile il sindaco Boccali, grande appassionato di musica, con consorte, così come l'ex sindaco Locchi con figlia e signora. Altrettanto ben accompagnato anche il consigliere regionale Lignani Marchesani (Pdl). Non mancava neanche il presidente del Consiglio Bracco, che sulle note di "Via con me" si è lasciato andare ad un allegro ballo che non ha però minimamente scalfito l'anglosassone e istituzionale aplomb che lo contraddistingue. AL MORLACCHI CON RAVA Serata che è andata avanti per i nottambuli al teatro Morlacchi con il nuovo quintetto di Enrico Rava , nuovo almeno per Umbria Jazz, dato che in realtà il gruppo esiste da diversi mesi. Sostenuto dalla ritmica potente e creativa di Fabrizio Sferra e Piero Leveratto e impreziosita dall’ apporto creativo molto stimolante di Giovanni Guidi al pianoforte, il quintetto, che vede ancora una volta come comprimario il grandissimo Gianluca Petrella al trombone, ha dato una prova molto convincente, dimostrando che la vena creativa di Rava è ancora viva e piena di energia, mentre il linguaggio, sempre comunque molto di sperimentazione e ricerca, si è in qualche modo avvicinato alla tradizione. Stasera invece, sul palco dell’Arena toccherà al duo degli Steely Dan per un concerto all’insegna della creatività e della fusion. Condividi