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PERUGIA - Ada Girolamini (Uniti nell’Ulivo-Sdi) ha visitato il carcere di Capanne “perché – spiega - le problematiche degli istituti di pena sono sempre più all’ordine del giorno delle forze politiche e istituzionali, a causa del rischio di ‘esplosione’ legato al sovraffollamento dei detenuti. Ho verificato in maniera diretta questa situazione di precarietà, peraltro affrontata con grande equilibrio e senso di responsabilità, sia da parte dei detenuti, sia da parte degli operatori, con sullo sfondo la prospettiva dell’imminente apertura della nuova sezione, finalizzata in primis a ristabilire la capienza regolamentare. Ma – aggiunge - se, come si dice, si prevedono altri 200 ingressi di detenuti a Perugia, ciò significherà un nuovo sovraffollamento ed una nuova inosservanza degli 8 metri cubi cui avrebbe diritto ciascun detenuto secondo i parametri Ue”. “C’è da dire inoltre – continua Girolamini - che il personale, sia allo stato attuale che in previsione dell’ampliamento dell’organico pari a 40 unità, è fortemente sottodimensionato. L’impegno del governo deve essere richiamato, e lo proporrò in Consiglio regionale, al rispetto delle regole: forse la nomina del garante dei detenuti sarebbe stata utile”. Girolamini si sofferma poi sulle “molte attività positive” che si svolgono all’interno dell’Istituto, “che rimarcano come, nella promozione di percorsi di rieducazione e reinserimento sociale, giochino un ruolo fondamentale l’impegno e la professionalità del personale penitenziario che vi opera. Inoltre vorrei sottolineare come ad un positivo aumento dei controlli e della legalità a Perugia debbano corrispondere migliori e più efficienti condizioni di funzionamento del sistema Giustizia: questo aspetto – secondo la capogruppo Sdi-Uniti nell’Ulivo - è a monte di ogni ragionamento”. “Infine – conclude - c’è pure il tema del servizio sanitario nelle carceri, trasferito alle Regioni e ASL di competenza. Il TAR ha sospeso il provvedimento della Giunta regionale che non teneva conto né della esperienza particolare dei medici dentro le carceri, né del tempo necessario per attuare gradualmente la decisione assunta”. Condividi