Orietta Bonifazi
TERNI - Si prolunga l’attesa sulle quantità di diossina e idrocarburi mandati in circolo dall’incendio della Ecorecuperi di Vascigliano. Si dovrà aspettare mercoledì infatti per conoscere i dati dell’Arpa, annunciati per oggi, sulla trentina di campionamenti effettuati nelle zone abitate di Col Martino, Stroncone paese e Vascigliano. I residenti restano con il fiato sospeso, e la vaghezza sul rischio per la salute e per le colture inizia a provocare nervosismi, comitati e manifestazioni.
Ieri sera una folla si è radunata alle porte del paese, c’erano rappresentanti della lista di Cristian Spina (Pd) e di Legambiente regionale, con i circoli di Terni, Narni e Stroncone (che vuole un’informazione costante e l’analisi non solo dell’aria ma anche di terra e acqua).
Alberto Falcini, consigliere di opposizione, animatore mercoledì di un’altra incandescente riunione a Vascigliano, ha chiesto le dimissioni dell’ex sindaco di Stroncone, Eulero Liorni (attuale assessore esterno con delega allo sviluppo industriale), per le autorizzazioni concesse alla Ecorecuperi malgrado i suoi noti incendi pregressi.
Da Terni, dopo Enrico Melasecche, ha espresso preoccupazione Luca Levantesi, ex vice presidente della nona circoscrizione Collescipoli, ai confini di Vascigliano, stupito che “non siano state fatte evacuare le persone a ridosso dell’incendio e che si ospiti una zona industriale con materiali altamente infiammabili in un luogo a forte carenza d’acqua”.
Mentre l’ad della Ecorecuperi, Massimo Scerna, avanza l’ipotesi del dolo, certo al vaglio della magistratura, per i 22 dipendenti della fabbrica sono pronte le lettere di licenziamento, e i residenti domani si incontreranno alle 11 in piazza per chiedere chiarezza al sindaco Nicola Beranzoli sul reale impatto ambientale.
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