di Marco Casavecchia
Su quali campi disputerà il Perugia il prossimo campionato? Se questa domanda ce la fossimo posta qualche giorno fa, la risposta poteva essere: "forse su quelli del girone nord o sud della Lega Pro, Prima Divisione". O magari est/ovest, a seconda della genialità di chi è preposto a prendere una tale decisione. Da ieri sera purtroppo, la risposta potrebbe gelare il sangue anche al più ottimista di tifosi: "Quelli della serie D". Situazione allucinante quella in cui ci siamo venuti a trovare. Certi di poter disputare il campionato della riscossa, la data di ieri, giorno in cui si è espressa la Co.vi.soc, organo che controlla lo stato delle Società calcistiche, e verifica se è o meno tutto in regola, potrebbe restare scolpita nella mente dei tifosi, come quella dell'agosto 2005: Annus horribilis. Girava da qualche tempo qualche voce allarmata ed allarmante, alla quale tifosi ingenui o forse eccessivamente fiduciosi nell'operato della società, quali il sottoscritto, non volevano prestare attenzione.
Personalmente, un po' indispettito, per quello che mi sembrava un dannoso ed esagerato tam tam, che definii "pettegolo" e un pochino da "lavandaia", scambiai con chi insistentemente suonava certi campanelli, un paio di battute anche minando conoscenze ed amicizie. Potete immaginare il sentimento che può provare chi ne ha vissute e passate tante, relativamente alle vicende calcistiche nostrane: penalizzazioni, retrocessioni a tavolino, sul campo, cancellazioni e ripartenze dalle serie minori. Umiliazioni calcistiche e non solo. La situazione appare drammatica e a poco valgono i tentativi, che sembrano più dovuti, che concreti, di rassicurare la tifoseria da parte della Società. Servono oltre 700 mila euro. Una bazzecola! E questo solo per sistemare la pratica versamenti con il modello F24. Ma sarà in grado di farlo il presidente Covarelli, in così poco tempo? Basterà, visto che non è chiara nemmeno la faccenda buricratica? Si parla di date di svincoli di credito, di quietanze in regola ma che non risultano versate nei giusti tempi. La società si è chiusa in un preoccupante silenzio stampa.
Ma quante volte eravamo stati rassicurati sul felice esito dell'iscrizione? Quante volte, a mezzo stampa o ultimamente durante la recente presentazione del progetto "Cittadella dello Sport", i tifosi erano stati invitati a non prestare fede a certe dicerie? Doppia delusione, la mia, come tifoso e come uomo. Ingenuo fino al punto di credere nella possibilità di rinascita di un Grifo capace di spiccare voli altissimi. Voglia di credere in un bel sogno al punto di riporre fiducia e stima in chi promise al suo arrivo alti traguardi. Nemmeno la vicenda del Pisa calcio ed i rumors che provenivano da lì, da amici tifosi pisani, ci hanno messo sul "chi vive". Forse il Perugia, alla fine ce la farà.
Speriamo almeno. Ma con che coraggio si potrà di nuovo chiedere fiducia e pazienza al tifoso che da tempo non ha ottenuto che deludenti stagioni calcistiche? E che dire dell'assoluta indifferenza di chi amministra la città? Degli imprenditori che molti interessi hanno in questa città? Nessuno sapeva, immaginava, sospettava? La corsa contro il tempo è iniziata e speriamo che qualcuno interceda ed intervenga, in nome della tanto e spesso inopinatamente sbandierata peruginità. Altrimenti su una cosa risparmieranno i tifosi del Grifo: il costo delle trasferte in Interregionale. Un saluto da un sedotto e abbandonato tifoso del Grifo.
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