LA MAREA STA SALENDO. OGGI TUTT3 IN PIAZZA CONTRO IL PATRIARCATO
di Non Una Di Meno
Il femminicidio di Giulia Cecchettin, avvenuto a pochi giorni dalla scadenza del 25 novembre, ha riacceso il dibattito pubblico e politico intorno al tema dell'insufficienza di misure di repressione e di inasprimento delle pene, terreno su cui, a partire dagli stupri di Palermo e Caivano, si è concentrata l'azione del governo Meloni a colpi di decretazione di urgenza razzista e classista.
Come diciamo e pratichiamo da anni, la risposta è in una trasformazione radicale delle condizioni culturali e sociali che producono violenza, abusi, discriminazione e marginalizzazione delle donne, delle soggettività lgbtqia+ e migranti.
Partiamo da questo inaggirabile punto, per affermare che il movimento femminista e transfemminisa ha sottratto in questi anni la giornata del 25 novembre da ritualità e mera testimonianza facendone una giornata di lotta.
Quelle di Roma e di Messina non saranno quindi piazze neutre ma saranno piazze di indignazione e di forza collettiva, di Marea transfemminista.
Per questo non ci saranno spezzoni di organizzazioni nè bandiere e simboli di organizzazioni politiche e sindacali.
Non sarà soprattutto una passerella a favore di telecamere per leader di opposizione e di governo, In questo senso, chiediamo di fare un passo indietro e di rispettare uno spazio di autodeterminazione e di affermazione politica necessario in un paese in cui le donne e le soggettività continuano a morire di morte violenta, in casa, in strada e sui posti di lavoro.
Non è il momento dei proclami, è il momento di ascoltare e di operare ognun3 secondo le proprie responsabilità istituzionali e politiche nelle sedi deputate a farlo. Tutto l'anno, non solo il 25 novembre.
Tuttə possiamo essere parte di questo processo, se vi partecipiamo.
È un processo in cui serve molta cura, serve ascoltarsi e abituarsi a non ragionare più per maggioranze, per votazioni. E' un processo anche molto faticoso, in cui si tenta di attraversare i conflitti in modo costruttivo, ma decisamente è l'unico che possiamo provare a portare avanti per costruire una politica dal basso che provi a superare personalismi, leaderismi e competitività per lasciare il posto a una politica partecipativa, in cui ognunə mette il suo pezzettino quando e come può.
Non una di Meno negli anni e da anni è stata ed è attraversata da migliaia di donne, frocie, trans, lesbiche, intersex, asessuali, bisessuali, migranti, sex workers, detenutə, seconde e terze generazioni, persone con disabilità, cercando ci costruire pratiche includenti quanto radicali e non consentiamo a nessunx di strumentalizzare queste piazze e queste assemblee.

Recent comments
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago