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PERUGIA - “Sarà scontro se non arriveranno risposte positive dal Gruppo IntesaSanpaolo”. A dichiararlo il segretario generale regionale Fiba Cisl Umbria Sauro Piccioni, in relazione al confronto in essere nella Holding Casse del Centro (Casse di Risparmio di: Città di Castello, Foligno, Spoleto, Terni, Ascoli Piceno, Rieti e Viterbo) relativo alla riorganizzazione e/o ristrutturazione “Banca dei Territori” (nuovo modello organizzativo e strutturale del Gruppo). Su questo tema le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno promosso un tentativo di conciliazione in sede ABI (associazione bancaria italiana) con le Casse interessate, previsto per martedì 7 luglio. Il Sindacato chiede di essere soggetto attivo nella valutazione degli effetti del processo di riorganizzazione del modello “Banca dei Territori” che avrà ripercussioni inevitabili sul futuro organizzativo - gestionale delle Casse, del futuro professionale dei lavoratori, dei problemi occupazionali collegati anche alla imminente migrazione del sistema informatico e del nuovo assetto delle Casse nella fase di cambiamento. “Una partecipazione del sindacato necessaria –ha ribadito il segretario- prevista dal Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL)”. Nel sottolineare l’atteggiamento sfuggente della controparte, il segretario generale regionale Fiba Cisl Umbria Sauro Piccioni ha affermato che “ancora una volta, purtroppo, piuttosto che battere la strada del confronto e della discussione e cercare di avviare normali e consapevoli relazioni sindacali, ci è stato risposto negativamente in maniera asettica ed estremamente formale. E’ arrivato il momento di dire basta!”. La Fiba Cisl Umbria teme conseguenze gravi a compimento del progetto “Banca dei Territori”. “Saremmo sottoposti –ha spiegato Piccioni- alle ricadute di decisioni unilaterali che determineranno conseguenze pesanti con gravi ripercussioni per le Casse e quindi per l’intero territorio senza un coinvolgimento diretto. Questo in altre parole significherà svilimento delle competenze e delle professionalità dei lavoratori, indebolimento del radicamento delle Casse sul territorio, possibile perdita di incidenza al sostegno dell’economia locale. In concreto, ci si potrebbe trovare di fronte alla privazione dell’effettivo esercizio del credito, delle attività di indirizzo e controllo, delle attività commerciali che verrebbero accentrate in centri decisionali fuori dalla nostra regione (Cassa di Risparmio di Firenze)”. Preoccupazione espressa anche riguardo alle prospettive della società “Informatica Umbra”. “Questa realtà –ha affermato Piccioni- comprensiva di 70 addetti, assiste le banche locali del gruppo Casse del Centro e Banca Popolare di Spoleto. Il problema scaturisce dall’acquisizione delle Casse da parte del Gruppo Cassa di Risparmio di Firenze (a sua volta acquisito dal Gruppo IntesaSanpaolo) e dalla riorganizzazione del modello “Banca dei Territori”, l’Istituto di Credito fiorentino, infatti, potrebbe accentrare a sé tutte le lavorazioni oggi a carico dell’ “Informatica Umbra” con gravi ripercussioni occupazionali per i dipendenti di questa azienda”. “Tutto questo –ha dichiarato il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra- soprattutto in un momento di grave crisi economica che incide in modo preoccupante sul nostro territorio, avrebbe conseguenze pesanti: infatti, verrebbe meno il ruolo delle banche e della loro possibilità di intervento diretto, ad ulteriore danno della già fragile economia e della sua ripresa”. Condividi