dal nostro inviato a L'Aquila Nicola Bossi Domenica di lavoro per i cantieri del piano case del governo. A Bazzano - una delle aree più grandi dell'intero Comune aquilano per la costruzione di alloggi - si è lavorato per tutta la mattina e parte del pomeriggio. Soltanto la pioggia ha fatto riprendere fiato agli operai e tecnici del cantiere. Molti i camion cisterna di cemento che nella giornata di oggi dalla zona industriale di Paganica hanno raggiunto il cantiere. Bazzano, delle dieci aree previste, è quella che più sta correndo velocemente sotto il piano della ricostruzione: sono stati realizzati tutti i pilastri antisismici che sosterranno le future strutture e sono state realizzate la metà delle piastre in cemento previste. Non è escluso che Bazzano - data la sua vicinanza con Onna, dov'è prevista la visita di Angela Merkel - sarà meta di sopralluoghi nel corso del vertice. Se a Bazzano pilastri antisismici e cemento la fanno da padrone, nella vicina Onna invece il cantiere del governo sta realizzando a tempi di record il nuovo villaggio rigorosamente con casette di legno antisismiche. Strutture accoglienti e in grado di superare senza problemi il freddo invernale abruzzese. Le casette in legno sono considerate case-parcheggio perché i cittadini e la Protezione civili sono concordi nel riedificare il paese nella stessa posizione esistente prima del terremoto. Ricostruzione che probabilmente avrà bisogno di cinque-sei anni. LA VOCE DEI COMITATI A poche ore dalla partenza della fiaccolata Umbrialeft ha anche ascoltato la voce dei comitati che di lì a poche ore sarebbero scesi in piazza: "Anche se abbiamo preso le distanze dalla manifestazione del 10 luglio per la stampa nazionale siamo sempre No Global". I comitati civici aquilani sorti per sorvegliare la ricostruzione infatti sono amareggiati per la descrizione quotidiana che viene fatta di loro dai media non abruzzesi. "A noi interessa solo ricostruire L'Aquila": ripetono dalla sede nel piccolissimo parco Unicef, dove rigorosamente a spese loro hanno costruito una casetta di legno per ospitare un internet point gratuito per meglio controllare la ricostruzione di Bertolaso e Berlusconi. "Noi non abbiamo partiti politici dietro di noi - fanno sapere dal comitato 3.32 (che prende il nome dall'orario della scossa del 6 aprile) - o sponsor. Persino il Comune ci ha tolto l'uso gratuito della tenda dove organizziamo incontri con esperti della ricostruzione, concerti e assemblee. Per continuare ad avere questo spazio sociale siamo costretti a pagare all'ente Comune mille euro. Denari che raccogliamo tra di noi attraverso delle donazioni". All'interno del parco Unicef alcuni giovani del comitato hanno realizzato una piccola tendopoli e un servizio mensa per la sera che ha l'obiettivo di dare un piatto di pasta a chiunque partecipi ai lavori del gruppo. Condividi