di Viviana Vivarelli

La Costituzione è molto chiara: il potere di fare le leggi spetta al Parlamento, come legittimo rappresentante del popolo. Il Governo può intervenire solo con decreti, fatti solo in casi rari di necessità e di urgenza. Il Parlamento dovrà poi convertire in legge il decreto entro 60 giorni.

Peccato che ormai il decreto sia diventato il mezzo più veloce e impositivo con cui un Governo prevarica il Parlamento, assumendosi la funzione legislativa.

Di decreti negli ultimi governi ne abbia avuti di troppi e di più, ma con la Meloni proprio si straborda: 25 decreti in 6 mesi, la media più alta delle ultime 4 legislature, 4,17 decreti al mese! Tantissimi, anche per una Repubblica che ormai da tempo ha fatto l’abitudine all’uso allegro di questa scorciatoia dittatoriale.

Oltretutto in giugno e luglio le Camere saranno impegnate a convertire in legge ben 6 decreti, pena la loro scadenza. Dunque il Parlamento sarà ingolfato, per cui si passerà allegramente al voto di fiducia, che dice "prendere o lasciare" senza dibattito e senza emendamenti. È vero che c'è chi ha fatto peggio. Berlusconi: 80 decreti. Draghi: 64. Renzi: 56 ma in tempi più lunghi. La Meloni ha fatto i suoi in meno tempo, sfornandone ogni mese più di chiunque altro.

Mattarella mugugna, ma poi li firma lo stesso. E cosa lo paghiamo a fare 239mila euro l'anno? Per mettere la corona sull'altare dei caduti?

E il decreto alluvione? E il decreto sanità? E il decreto lavoro? Non ci sarà tempo. Gli Italiani si diano pace. Giorgia non può fare tutto lei.

E il suo Governo ha altro a cui pensare, tipo l'Italiano come lingua obbligatoria, la difesa della razza italica, il liceo made in Italy, i viaggi internazionali con 100 persone al seguito, i regali agli stabilimenti balneari, i condoni agli evasori fiscali, i regali agli amministratori delinquenti, la depenalizzazione degli abusi di ufficio, la spartizione delle poltrone, l'occupazione della Rai, l'aumento dei regali all'Ucraina....

Fonte: osservatoriosullalegalità.org

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