Con la deposizione del medico legale Carlo Torre, consulente della difesa di Amanda Knox, è ripreso il processo alla giovane americana e a Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher che si svolge davanti alla Corte d'assise di Perugia. In aula anche la madre della Knox, Edda Mellas, e il padre di Sollecito, Raffaele. I due giovani si proclamano innocenti. Ha definito ''incompatibile'' il coltello indicato dall'accusa come quello del delitto con le ferite rilevate sul collo di Meredith Kercher il medico legale Carlo Torre, consulente della difesa di Amanda Knox, deponendo stamani davanti alla Corte d'assise di Perugia. A questa conclusione l'esperto è arrivato - ha spiegato - esaminando le caratteristiche delle lesioni e della lama sulla quale la polizia scientifica ha evidenziato tracce del Dna della giovane americana e della vittima. Secondo Torre invece le ferite vennero provocate da un coltello più piccolo. Con una lama - ha sostenuto - lunga otto centimetri e larga un centimetro e mezzo. Per il medico legale la lesione mortale ''è legata all'insistere di una lama''. ''Qualcuno - ha aggiunto - è andato avanti e indietro con un coltello in quella ferita''. Inoltre, sempre secondo la ricostruzione di Torre, chi accoltellò mortalmente alla gola Meredith Kercher si trovava davanti a lei. Il consulente della difesa di Amanda Knox ha spiegato di averlo ipotizzato esaminando la posizione della gocce di sangue nella camera del delitto. Torre ha quindi spiegato di non concordare con le conclusioni di Francesco Introna, consulente dei difensori di Raffaele Sollecito secondo il quale la Kercher venne aggredita alle spalle. Sempre secondo Torre, quando la studentessa inglese venne uccisa ''non portava il reggiseno'' come dimostrato - a suo avviso - dalle caratteristiche delle gocce di sangue rilevate sulla pelle del petto. Il medico legale ha anche detto di ritenere che Meredith Kercher venne accoltellata ''in posizione supina, con la testa a un palmo e mezzo da terra'' e poi trascinata. Condividi