FOLIGNO - Un ennesimo infortunio mortale sul lavoro si e' verificato stamane, poco prima delle sette a Foligno in un caintiere edile, dove un giovane operaio straniero e' morto cadendo da una impalcatura. Guglielmo Epifani, segretario generale della CGil, a Perugia per la sedicesima festa nazionale di ''Libereta''', la rivista dei pensionati della Cgil, ha detto che ''ogni volta che succede in Umbria ci si stringe il cuore perche' la testa va alla memoria dei grandi infortuni che ci sono stati, da Campello sul Clitunno ad altri. Ancora una volta - ha aggiunto e' un cantiere edile; quindi e' necessario insistere sulle norme della sicurezza; non credo che sia stata una buona idea di modificare il teste unico perche' se i dati erano un po' migliori, forse lo si doveva a questo testo unico che era un po' piu' severo: non credo sia stata una buona scelta cambiarlo''.
L'Umbria ha sempre un triste primato, appunto quello degli infortuni mortali sul lavoro, anche se le percentuali parlano di una diminuzione: nel 2008 sono stati 15 gli incidenti mortali, contro i 19 dell'anno prima. In generale come si evince dal rapporto dell'Inail e' confermata la tendenza al calo degli infortuni che si sta registrando da qualche anno in Italia.
Il dato incoraggiante riguarda i morti che, per la prima volta dal 1951, sono scesi sotto la soglia dei 1200. Nel 2008, infatti, sono stati 1120, con una flessione del 7,2% rispetto al 2007. Gli infortuni denunciati sono 874.940, il 4,1% in meno se si confronta il dato del 2007; di questi oltre il 60% si concentra al Nord, in particolare Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
L'Umbria, si conferma al primo posto - e' detto nel rapporto Inail - per indice di frequenza infortunistica, seguita da Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
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