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I punti bocciati dalla Consulta riguardano la "definizione di criteri, tempi e modalita' per la determinazione e l'articolazione dell'azione di ridimensionamento della rete scolastica prevedendo, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, l'attivazione di servizi qualificati per la migliore fruizione dell'offerta formativa", nonche' che "nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti". ROMA - La Corte Costituzionale boccia in parte il decreto legge inerente i tagli alla scuola. I giudici delle leggi hanno infatti dichiarato l'illegittimita' costituzionale dell'articolo 64, comma 4, lettera f bis ed f ter, del decreto 112/2008 (inerente 'Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico), convertito in legge con modifiche nell'agosto scorso. I punti bocciati dalla Consulta riguardano la "definizione di criteri, tempi e modalita' per la determinazione e l'articolazione dell'azione di ridimensionamento della rete scolastica prevedendo, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, l'attivazione di servizi qualificati per la migliore fruizione dell'offerta formativa", nonche' che "nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti". Per la Corte, si legge nella sentenza n.200 depositata stasera, le suddette norme violano l'articolo 117 della Costituzione sulla potesta' legislativa dello Stato e delle Regioni. Condividi