UNA DONNA ALLA GUIDA DEL PD
di Ritanna Armeni
Le primarie del Pd mi annoiavano. Ero straziata dalle immagini che arrivavano da Crotone, mi montava la rabbia per le dichiarazioni del governo, pensavo con tristezza a una sinistra che sull’immigrazione sa solo balbettare e quando tocca a lei decidere fa una politica di destra. in tarda serata è arrivata la notizia dell’elezione al vertice del Pd di Elly Shlein. Lo confesso mi aspettava un finale più rituale e più stantio… sono stata smentita e ne sono contenta.
Elly Shlein eredita un partito molto molto malmesso. Senza cultura e senza identità. L’hanno votata soprattutto gli esterni, chi ha voluto dare un segnale di disagio e di sofferenza che andasse oltre l’astensione. Non so se sarà abbastanza forte da reggere una eredità tanto pesante. Glielo auguro.
A me - non mi vergogno di dirlo - fa piacere la sua elezione perché è una giovane donna. Seppur confusamente il paese sta capendo che qualunque idea o possibilità di cambiamento passa attraverso la sconfitta della misoginia e la valorizzazione di un patrimonio femminile. Non è sufficiente, come molti si affettano a spiegare, ma è necessario.
Molti commentatori si sono affrettati a notare che adesso spetta a due donne - Meloni e Shlein - la guida del governo e del maggior partito di opposizione. Aggiungo che probabilmente non ci sarebbe stata ai vertici del Pd Shlein se non ci fosse stata Meloni al governo. Sono politicamente avversarie ma la elezione di Schlein è stata agevolata dalla presenza di una prima donna premier. Così come la scalata di Meloni ha usufruito della grande spinta femminista di questi decenni. E ora? Ora vedremo.
Fonte: facebook.com/ritanna.armeni

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