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Ivana Barbacci Segretaria Generale Cisl Scuola PERUGIA - Il 30 giugno, come previsto dall'Ufficio Scolastico, il Direttore Regionale ha conferito gli incarichi ai Dirigenti Scolastici della Regione. Da questo provvedimento, tanto importante, quanto atteso per le istituzioni scolastiche, la CISL SCUOLA si aspettava un'attenzione ed una sensibilità nei confronti della salvaguardia della qualità del servizio educativo che negli anni, la professionalità di dirigenti qualificati, e l'attenzione e preparazione dei docenti, ha garantito agli studenti. Dalle decisioni assunte dal Direttore Regionale dell'Ufficio Scolastico Regionale, Nicola Rossi, emerge invece un disinteresse di fondo nei confronti della qualità delle nostre scuole. E' evidente infatti come i criteri di assegnazione dei dirigenti scolastici adottati dal Direttore Regionale nascano solamente da principi di salvaguardia dei diritti individuali e non tengono conto dell'utenza e della complessità di gestione di alcune tra le più significative e importanti Istituzioni Scolastiche della Provincia di Perugia, come il circolo didattico di Bastia Umbra (circolo più grande della regione), il 3° Circolo Didattico di Perugia, punto di riferimento per la ricerca pedagogica e didattica del nostro territorio, il 1° Circolo di Perugia, istituzione in continua espansione con all'interno l'unica esperienza regionale di “sezione di scuola ospedaliera” con sede presso l'ospedale Silvestrini, il 7° Circolo Didattico, realtà in crescita da diversi anni. La CISL SCUOLA è fortemente critica nei confronti delle scelte adottate dal Direttore Regionale facendosi portavoce del disagio dell'utenza, dei docenti e del personale ATA che chiedono rispetto e sensibilità per la scuola del territorio. Era opportuno sostituire la dirigenza uscente con chi poteva garantire una continuità ed una conoscenza ed esperienza dirigenziale approfondite nel settore formativo di scuola primaria, infatti a queste istituzioni scolastiche, come ad altre, andava posta un' attenzione particolare per la complessità di gestione, per la tradizione e l'altissima qualità della proposta educativa che hanno saputo garantire fino ad oggi. Si è scelta una strada da “burocrati”, si è privilegiata la richiesta dei singoli dirigenti scolastici “aventi diritto”, alcuni anche prossimi alla pensione, piuttosto che criteri che garantissero a queste scuole stabilità di direzione, competenze e conoscenze specifiche del settore. Da settembre le nostre istituzioni scolastiche, oltre a subire i tagli indiscriminati del personale docente e ATA, operati dal Ministro Gelmini, dovranno subire anche le instabilità e le incertezze di incarichi dirigenziali provvisori e forieri di criticità. Condividi