CARRARA - Cresce il numero delle vittime dell'esplosione avvenuta alla stazione di Viareggio nella notte tra lunedi' e martedi'. Poco prima delle 2 di questa notte e' morto infatti uno dei pazienti ricoverati nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Carrara (Massa Carrara). Secondo quanto si apprende dalla Asl, si tratta di un uomo di origini marocchine, che era stato ricoverato in gravissime condizioni e la cui identificazione era stata possibile solo nella giornata di ieri. Con questo decesso sale a 18 il numero delle vittime, secondo l'ultimo bilancio ufficiale, causate dall'esplosione di gas fuoriuscito da uno dei vagoni cisterna deragliati alla stazione di Viareggio. All'ospedale di Carrara resta ancora ricoverata, anche lei in condizioni gravissime, una donna che non si e' riusciti, tra l'altro, ancora ad identificare. Sono terminate alle 3:50 circa le operazioni di bonifica e messa in sicurezza dei vigili del fuoco alla stazione di Viareggio. Per questa mattina e' previsto il rientro nelle loro abitazioni dei circa mille sfollati della zona rossa, evacuata in via precauzionale per la durata delle operazioni. Sui binari restano ancora nove vagoni. Di questi, cinque sono rivoltati a terra: a breve è previsto l'arrivo di una gru che li solleverà e li rimetterà sulla linea; saranno quindi portati via insieme agli altri. Il gas ancora contenuto nei vagoni è stato travasato in altri gargo-cisterna, che hanno lasciato la stazione. L'area bonificata torna a questo punto sotto la diretta competenza delle Ferrovie dello Stato, che entro 24 ore dovrebbe provvedere al ripristino della circolazione. Terminata la messa in sicurezza, la zona rossa viene di fatto ridotta alla sola via Ponchielli, dove si trovano gli edifici colpiti direttamente dall'esplosione e più compromessi. Alle operazioni di bonifica hanno lavorato i gruppi Nucleare biologico chimico radioattivo (Nbcr) di Milano, Venezia e Roma. MANUTENZIONE NEL MIRINO, TRACCE RUGGINE (Ansa) Un asse del treno fessurato e parzialmente corroso dalla ruggine, dunque, già da tempo compromesso: è la principale ipotesi al vaglio della procura di Lucca, che sta indagando sulla strage di Viareggio. I magistrati hanno disposto accertamenti sulle operazioni di manutenzione, compresa la congruità degli ultimi controlli agli ultrasuoni eseguiti sull'asse. Ma gli investigatori, che pure confermano la pista del cedimento strutturale, sottolineano che "il quadro è complesso e le indagini saranno approfondite anche su tutte le altre ipotesi possibili". E' stato il ministro dei trasporti, Altero Matteoli - che ha costituito una propria commissione d'inchiesta composta da tre tecnici - a rendere noti in Parlamento i risultati del primo rapporto informativo dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie. A cominciare dalla ricostruzione della dinamica dell'incidente che ha coinvolto il treno 50325 di Trenitalia Spa, verificatosi alle 23.49 del 29 giugno. Nella stazione di Viareggio i periti hanno riscontrato "tracce di scavalco" sulla rotaia destra, nel senso di marcia del treno: dopo 15 traverse (circa nove metri) la ruota di sinistra del primo dei 14 carri è caduta all'interno del binario. In seguito allo 'svio' il carro ha urtato il marciapiedi: il treno ha quindi proseguito per tutta la stazione di Viareggio (circa 500 metri) fino a fermarsi con le prime cinque cisterne ribaltate verso sinistra. L'incendio è stato causato dalla fuoriuscita di gas dalla cisterna del primo carro, di proprietà della società Usa Gatx Rail. Le prime indagini si sono concentrate su una "sala montata" (vale a dire il complesso composto dall'asse e delle ruote) del carro. L'asse è risultato tranciato nella parte che sporge dalla ruota - detta 'fusello' - poco prima della 'boccola', la quale consente all'asse stesso e alle ruote di girare. La sezione di rottura, ha detto Matteoli, ha evidenziato una "cricca (cioé una fenditura - ndr) estesa, che ha portato la sezione esistente a ridursi notevolmente fino al totale cedimento". La superficie di rottura, poi, "presenta un aspetto liscio con tracce di ruggine", il che farebbe pensare ad una lesione preesistente. L'ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha insistito su questo punto. "Si è spaccato un asse, ma non si è spaccato lì, ha avuto una storia di fessurazioni progressive che in non so quanto tempo ha portato ad avere una superficie resistente di lavoro in quel momento che è un terzo dell'intera superficie della sezione dell'asse". A suo avviso, proprio i tempi in cui è avvenuto questo fenomeno sono "l'elemento di indagine che deve essere fatto". In presenza dell'autorità giudiziaria, ha aggiunto il ministro Matteoli, "é stato aperto il coperchio della boccola distaccatasi, per rilevare la sigla presente sulla testata del fusello, relativa agli ultimi ultrasuoni eseguiti sull'asse". Questi controlli con gli ultrasuoni servono proprio a verificare l'integrità dell'asse, che non può essere accertata altrimenti. Una delle ipotesi è infatti che l'asse abbia un difetto di fabbricazione. Eppure, il carro - il cui peso era in regola con il limite di 80 tonnellate fissato dalle autorità tedesche - aveva superato tutta una serie di controlli, a cominciare da quello effettuato sui carri dai tecnici della verifica in partenza da Tricate, che "non aveva evidenziato alcuna anomalia". Secondo le direttive comunitarie, "le attività di revisione e di manutenzione" spettano alla società proprietaria, cioé alla Gatx, che in effetti aveva disposto la revisione (prevista ogni sei anni): questa è stata eseguita lo scorso 2 marzo presso la società Cima di Bozzolo (Mantova). "Ulteriori controlli sono in corso - ha aggiunto il ministro - per accertare la regolarità delle operazioni di manutenzione". Ma in serata, lo stesso titolare della Cima Spa interviene per sottolineare la correttezza del proprio operato. "Il nostro lavoro è stato svolto in maniera corretta ed adeguata", dice Giuseppe Pacchioni, secondo cui è "assolutamente necessario" fare luce su quanto è successo. E la ruggine? "La manutenzione che abbiamo fatto noi - ribadisce Pacchioni - è stata fatta in maniera corretta. Noi abbiamo sostituito delle ruote che ci sono state consegnate dalla Gatx, la società proprietaria del carro". Verificando il materiale? Facendo tutte le verifiche prescritte, che variano caso per caso, risponde. La procura di Lucca indaga per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e incendio colposo. "Al momento il fascicolo è a carico di ignoti", ha detto il procuratore Aldo Cicala, che ha già affidato una serie di perizie. "Quello della manutenzione non è l'unico aspetto da chiarire", aggiunge il procuratore generale della Toscana Beniamino Deidda: "le indagini sono a tutto campo, lavoriamo affinché tutti i responsabili siano individuati". Condividi