SPOIL SYSTEM, ECCO PERCHE’ E’ UN PROBLEMA
di Mario Centini.
La rimozione di Giovanni Legnini dall’incarico di Commissario della ricostruzione – rimozione che ha suscitato critiche- è l’occasione per riflettere sull’istituto dello spoil system, di origine statunitense, recepito nel nostro ordinamento con le leggi 165 del 2001 (Bassanini) sul pubblico impiego e 145 del 2002 (Frattini) sulla dirigenza.
Il principio ispiratore è quello di assicurare un rapporto di fiducia tra Governo (politici) e alti dirigenti (tecnici). La soluzione sembra bella ma nasconde insidie che a prima vista non si notano.
Occorre chiedersi se vi sia contraddizione tra questo principio e quello della separazione tra politica e amministrazione. Come tutti sanno, i Governi
passano mentre i tecnici restano (o meglio dovrebbero restare).
Per fare un esempio i Prefetti – che sono la massima espressione della pubblica amministrazione – restano e garantiscono la continuità amministrativa.
I politici sono eletti e possono anche essere inesperti (ne abbiamo avuto esempi nella passata legislatura), ma si avvalgono dei tecnici.
Sarebbe piuttosto difficile per il Governo fare le leggi senza il supporto degli uffici legislativi del Parlamento. Ci sono state, è vero, norme illeggibili o scritte
male, ma certo non è dipeso dai tecnici, ma da politici arruffoni.
In ogni caso il civil servant – come lo chiamano gli inglesi – svolge un ruolo fondamentale di consigliere del politico di turno e- se necessario- esprime il
suo parere critico. Tutto questo negli USA è sconosciuto: da loro sono eletti perfino i Procuratori e gli Sceriffi e il Presidente sceglie tra i suoi fedelissimi
chi deve lavorare alla Casa Bianca.
In Italia abbiamo iniziato anni fa ad importare istituti giuridici come la privacy (da non confondere con segretezza e riservatezza, che sono concetti antichi),
il patteggiamento e, appunto, lo spoil system.Ma ci abbiamo guadagnato? Ho i miei dubbi. Ad ogni cambio di Governo si assiste ad una girandola di nomine, con il risultato di avere una Dirigenza a volte scelta sulla base della fedeltà politica anziché della competenza.
Alla lunga possono venir meno anche “il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”, principi affermati dall’art. 97 della Costituzione.

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