di Nicola Bossi "Non esitono più in Umbria rendite di potere politico o risultati sicuri": è questo il senso della relazione politica sul dato elettorale europeo e su quello amministrativo del segretario del Pd Maria Pia Bruscolotti. Sessant'anni dopo il centrosinistra umbro si sente per la prima volta assediato e costretto a trovare una soluzione nuova per rilanciarsi. "Il Pdl alle europee è stato il primo partito umbro - spiega il segretario - mentre noi abbiamo perso voti e ci siamo attestati al 33.9 per cento. E quello che preoccupa maggiormente è il recupero bassissimo totalizzato alle amministrative dove siamo a quota 35 per cento. Persino ai ballottaggi il divario è diventato ridotto". Bruscolotti è consapevole che questi dati non sono figli del caso, ma di due fattori da tenere da qui in avanti ben presenti. "Il vento di destra ha parificato le amministrive e alle politiche del 2008 dando un governo agli enti locali a quello che Governa il Paese. Secondo punto: le litigiosità, il ruolo delle primarie e la chiusura della classe dirigente hanno prodotto un non voto verso il Pd o addirittura un passaggio al centrodestra. Abbiamo dato l'impressione che pensando alle nostre beghe interne passavamo sopra ai problemi reali della gente. Questo non deve più accadere. Dobbiamo ritornare all'unità". Chiaro il riferimento ad Orvieto e Gualdo Tadino dove il Pd si è distrutto e poi a perso nelle urne. Per la Bruscolotti cresce il fenomeno Lega anche in Umbria e soprattutto per la prima volta si perdono comuni importanti come Orvieto, Gualdo Tadino, Bastia, Torgiano, Montefalco. "Dobbiamo essere anche positivi - conclude il segretario - rispetto al Lazio e alle Marche, abbiamo tenuto le due province e i due capoluoghi. Governiamo il 90 per cento dell'Umbria. Ma ora dobbiamo ritornare alla politica in mezzo alla gente e al buon governo". Condividi