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La Commissione Nazionale di Garanzia del Partito dei Comunisti Italiani si è riunita in relazione ai comportamenti tenuti nella recente campagna elettorale da Marco Rizzo. La Commissione ha sentito Rizzo ed i compagni che si erano rivolti alla stessa ed ha preso visione dell’ampia documentazione inerente i comportamenti denunciati. Da tutto ciò si evince che Marco Rizzo non solo si è astenuto dallo svolgere la campagna elettorale per le Elezioni Europee a sostegno della lista Comunista (di cui il PdCI faceva parte con Rifondazione Comunista e Socialismo 2000), ma ha finanche dato indirizzo di voto diverso da come deciso negli organismi dirigenti del Partito; nella maggior parte dei casi invitando a votare candidati di altre liste concorrenti a quella unitaria dei Comunisti (Italia dei Valori in primis, ed anche Partito Comunista dei Lavoratori e Sinistra e Libertà), in particolare sostenendo Gianni Vattimo (candidato nelle liste dell’Italia dei Valori), ed in certi casi dando indicazione di voto contro il nostro Segretario nazionale. La Commissione Nazionale di Garanzia ha preso visione, altresì, di ulteriori elementi documentali, dai quali emerge in maniera inequivoca come negli ultimi anni di vita del nostro Partito, in modo continuativo Marco Rizzo abbia perseguito obiettivi strategici diversi da quelli decisi ed approvati negli organismi del PdCI, di cui esso stesso faceva parte, comportamenti che esulavano dal libero dibattito e dal confronto politico tra compagni, ma erano protesi al frazionismo interno, quindi alla costituzione di correnti o altri gruppi organizzati. Questo dello Statuto che regola la vita interna e la democrazia di Partito secondo il principio del centralismo democratico. La Commissione ha al contempo constatato che Marco Rizzo ha fatto ricorso indiscriminato ai mezzi d’informazione come strumento per manifestare all’esterno posizioni di dissenso che non trovavano consenso nella stragrande maggioranza del corpo del partito e negli organismi dirigenti interni deputati a decidere. Anche questo in violazione dello Statuto vigente. Tale prassi, non propria di un Partito Comunista, dimostra il disagio di Rizzo al rispetto delle regole statutarie, con modalità contrarie alla normale buona diligenza ed alla rappresentatività nella storia, dei Comunisti Italiani. La Commissione Nazionale di Garanzia ha constatato che nonostante siano stati tollerati per lungo tempo i comportamenti anitistatutari di Rizzo, al fine di verificare la possibilità di recupero delle divergenze in una dinamica tutta politica ed ha altresì esperito ogni tentativo possibile di risoluzione delle controversie prima di addivenire ad una soluzione disciplinare anche in occasione dell’ultima audizione di Rizzo. Ciò stante il I comma dell’art. 26 dello Statuto. Tentativi resi vani dall’ultima azione di dissenso verso il Partito, perpetrata sempre a mezzo stampa da Rizzo (sul Corriere della Sera), con vessatori attacchi al Segretario Diliberto. Per queste ragioni la Commissione Nazionale di Garanzia ritiene definitivamente venuto meno il rapporto di fiducia tra il PdCI e Marco Rizzo ed ha quindi deliberato all’unanimità dei presenti l’espulsione dal Partito, ai sensi dello Statuto, di Marco Rizzo. Da www.comunisti-italiani.it Condividi