PERUGIA – Un punto di riferimento per i medici di base, per ricoveri d’urgenza, pronto soccorso e servizi ambulatoriali di primo intervento, ma soprattutto un luogo di socializzazione, una struttura di comunità, dove la gente del campo possa riunirsi, gli anziani giocare a carte, e dove funzioni anche un servizio di assistenza psicologica, teso ad alleviare le situazioni di disagio psichico, che inevitabilmente colpisce le popolazioni terremotate.
È questo il senso della modernissima tensostruttura, donata dalla società statunitense “Blu Med” alla Regione Umbria e al suo Servizio di Protezione Civile, impegnati nella gestione del campo 5 di Paganica a l’Aquila, che ieri è stata ufficialmente inaugurata dall’assessore Lamberto Bottini (Regione Umbria) e dal responsabile di “Blu Med” Richard Hotes.
“Si tratta di una struttura – ha spiegato Hotes, ricordando come la sua società abbia realizzato in tutto il mondo una trentina di allestimenti di questo tipo -, che assomiglia ad un sistema di tende modulari, perfettamente isolate dall’esterno, dotate di un sistema di regolazione della temperatura, di illuminazione e di tecnologie, che gli consentono prestazioni che non hanno niente da invidiare ad un tradizionale edificio in muratura: con la differenza che è facilissimo da montare e da smontare, per successivi riutilizzi”.
“Disponiamo di apparecchiature di prim’ordine – ha detto il dottor Ermanno Sola – come un elettrocardiografo per teletrasmettere dati all’unità coronaria, strumenti sofisticati per misurare aritmie e fibrillazioni, saturimetri per rilevare l’ossigeno nel sangue, attrezzature per gli esami ematochimici: tutto insomma come in un piccolo, ma efficientissimo ospedale”.
“Non parlerei comunque di struttura ospedaliera – ha affermato Marcello Catanelli dell’Assessorato alla Sanità della Regione Umbria -, perché ovviamente non vogliamo né potremmo sostituirci agli ospedali che esistono e funzionano in zona: il nostro è semmai una sorta di distretto che rafforza presìdi esistenti. E vogliamo mettere l’accento sul ruolo socializzante che la struttura può avere all’interno del campo: abbiamo previsto un’aula per incontri e conferenze, niente vieta che gli anziani vengano qui per farsi una partita a carte nel fresco. Insomma, pensiamo a qualcosa di mezzo fra una prima assistenza sanitaria (saranno qui in servizio un medico ed un infermiere messi a disposizione, a rotazione, dalle nostre Asl) ed una struttura di comunità”.
“È un consistente aiuto che ‘Blu Med’ ha voluto dare alle popolazioni terremotate d’Abruzzo e alla Regione Umbria che gestisce il campo ‘5’ – ha detto l’assessore Lamberto Bottini -, gli effetti positivi saranno presto visibili sulla vita del campo. E quando qui non servirà più, la struttura resterà comunque in dotazione all’Umbria, a disposizione della colonna mobile della Protezione Civile
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