di Fabrizio Marcucci.

Comunque: Busitalia, gestore dei servizi di trasporto pubblico locale in Umbria, società che ha fatturato oltre 80 milioni nel 2021, e in cui i dirigenti viaggiano a retribuzioni di almeno cinque zeri, non consente il rinnovo dell'abbonamento scolastico on line. Non dico l'abbonamento ex novo - per il quale occorrono dati anagrafici e foto, e che pure sarebbe tecnicamente del tutto possibile, se è vero come è vero che on line si può pure aprire un conto corrente e tra un po' ce tiri pure lo sciacquone - ma il rinnovo per chi ha già fornito i dati.
Cioè: bisogna fare come negli anni novanta, mettersi in fila e aspettare. Anzi, peggio: perché io non ricordo di avere mai trascorso più di un'ora in due code diverse (una per la compilazione del modulo, l'altra per la consegna dello stesso e il pagamento) neanche negli anni novanta, quando ero studente. L'ho fatto da padre, oggi, che si possono far volare capitali ovunque con un clic.
Ps: se qualcuno mi farà notare che sono un coglione perché sono io che non ho trovato il modo per rinnovare l'abbonamento di mia figlia on line (a proposito: 296 euro e con l'agevolazione studenti, 'tacci loro), sarò il primo a rallegrarmi. Ne dubito, perché di coglioni in fila eravamo in tanti.
Ps2: la Regione, ovviamente, muta, ma mica perché so' cattivi, è che certe cose non le considerano proprio, loro c'hanno da lavora', mica cazzi.

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