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GUBBIO - Domani, domenica 28 giugno alle ore 10.30, a poco più di due mesi dall’inaugurazione del nuovo allestimento dell’Antiquarium del Teatro Romano, alla presenza del sindaco di Gubbio Orfeo Goracci e del soprintendente Mariarosaria Salvatore, verrà presentato il primo itinerario archeologico della Iguvium Romana. L’iniziativa, volta alla valorizzazione del patrimonio culturale cittadino, rappresenta il frutto della collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, l’Università degli Studi di Perugia (Cattedra di Archeologia Romana) e il Comune di Gubbio. Il percorso, individuato da apposite segnalazioni, permette al visitatore di passeggiare tra i resti della antica Iguvium e di attraversare diverse zone della città. La partenza è prevista dall’Antiquarium del Teatro Romano, dove il visitatore può essere informato sugli sviluppi culturali e topografici della città grazie ai materiali esposti e agli apparati didattici e illustrativi. La seconda tappa è rappresentata dall’area del Teatro romano, dala quale l’apertura di un nuovo passaggio permetterà di giungere direttamente in via B. Buozzi, all’altezza del cancello di ingresso alla Guastuglia, oggetto dal 2001 di intense e costanti campagne di scavo dirette da Gianluca Grassigli dell’Università di Perugia. L’intervento di scavo ha restituito materiali e strutture databili tra il VI sec. a.C. e l’età medievale, anche se la maggior parte della documentazione risale all’epoca tardo-repubblicana (II/I sec. a.C.) e, soprattutto, all’età imperiale. All’età augustea si datano ad esempio le strutture pertinenti ad una domus (detta della Guastuglia) che ha restituito interessanti pavimentazioni musive. Dalla Guastuglia l’itinerario si conclude nell’aera esterna all’impianto urbano antico, presso il cosiddetto Mausoleo di Pomponio Grecino, monumento funerario databile alle prime fasi dell’età augustea. L’apertura dell’area della Guastuglia e del passaggio di Via B. Buozzi verrà garantita nel periodo estivo dal personale della Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Umbria. Condividi