“La crisi si può combattere solo guardandola in faccia e non facendo finta che non ci sia o che stia per finire”. Ne è convinto Mario Bravi, segretario generale della Cgil di Perugia, che oggi ha aperto, presso la sala del consiglio provinciale, alla presenza del neo eletto presidente Marco Vinicio Guasticchi, il “Direttivo aperto”, organizzato dalla Camera del Lavoro per tornare a parlare della situazione di grave difficoltà che sta attraversando il territorio provinciale. Sono numeri sempre più pesanti quelli snocciolati da Bravi: oltre 10mila lavoratori in cassa integrazione, 12mila richieste di disoccupazione contro le 3-4mila dello scorso anno e 540 accordi per la Cig in deroga, ovvero quello strumento di tutela del reddito che si concede in via straordinaria a lavoratori di aziende normalmente escluse dagli ammortizzatori sociali. E poi c'è il fattore territoriale: ultimamente anche quelle zone della provincia che sembravano immuni alla crisi, come l'area del Lago Trasimeno, ne sono investite in pieno. Lo testimonia il fatto che 1.100 lavoratori di quest'area scarsamente industrializzata e che si pensava estranea alla crisi, sono oggi in cassa integrazione. Non più soltanto Alta Umbria e Fascia Appenninica dunque, la Cgil avverte che tutto il territorio provinciale mostra segnali di grande sofferenza. Al direttivo di Perugia ha preso parte anche il segretario nazionale Cgil Fulvio Fammoni, che è tornato a ribadire l'assoluta necessità di un intervento del Governo a livello fiscale sui redditi da lavoro e pensione e di un'estensione del periodo di cassa integrazione che molte aziende stanno esaurendo. “Gli effetti pesanti sull'occupazione – ha avvertito Fammoni – li vedremo quest'autunno-inverno, un intervento a questo punto è davvero irrinunciabile”. Il direttivo di oggi è stato infine anche occasione per annunciare ufficialmente la manifestazione nazionale del prossimo 4 luglio, in occasione della Festa di Liberetà che quest'anno si terrà a Perugia, e che vedrà l'intervento in Piazza IV Novembre del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Condividi