di Nicola Bossi
Terminata l'udienza del processo Meredith che ha visto la presenza di due avvocati parlare di un furto avvenuto a Milano nel 2007 e la cui refertiva venne trovata in possesso a Rudy Guede, già condannato a 30 anni per l'omicidio della ragazza inglese, lo scontro tra le parti si sposta sull'atrio del palazzo di Giustizia. L'avvocato Luca Maori - difensore di Raffaele Sollecito - ritorna sul furto oggetto dell'udienza di oggi. "E' stato dimostrato - spiega il legale - con chiarezza e senza ombra di dubbio che Guede ha commesso un furto fotocopia a quello compiuto, secondo noi, nella casa di Meredith". Chi derubò lo studio milanese entro da una finestra che era distante dal terreno 4 metri. Secondo il teorema della difesa di Sollecito anche la notte del 1° novembre un ladro - Guede - entrò da una finestra al secondo piano dell'abitazione di via della Pergola, poi scopertà dalla ragazza inglese finì tutto in tragedia.
Non la pensa nella stessa maniera l'avvocato Valter Biscotti che difende il ragazzo ivoriano: "Tutte le volte che sono in difficoltà o che peggio non sanno cosa dire in aula, le difese puntualmente tirano fuori la carta Guede, il ladro che si trasforma in assassino. Hanno perso la bussola".
In verità il Gip Paolo Micheli dalle accuse che portarono in carcere Guede tolse proprio quella di furto, che invece è il caposaldo del teorema della difesa di Sollecito e Knox. L'udienza del caso Meredith è stata rinviata a domani.
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