POPUP il bilancio del lavoro svolto nel quartiere
Libreria, caffetteria, punto di ritrovo, agorà, spazio aperto per gruppi e associazioni, luogo di dibattito e incontri, un ibrido necessario tra cultura e partecipazione. Ad un anno dall’apertura di POPUP • libri / spunti / spuntini, spazio culturale e progetto di rigenerazione di via Birago a Perugia, l’Associazione MenteGlocale, assieme ai partner e alle istituzioni pubbliche, presenta il suo primo bilancio sociale.
Durante la conferenza stampa di giovedì 5 maggio, in piazza Birago, sono stati presentati i risultati e i numeri di un anno di iniziative culturali e di attivazione di servizi di prossimità volti alla socialità e alla rigenerazione partecipativa del quartiere. Alla conferenza è intervenuto Andrea Romizi, Sindaco di Perugia, che ha sottolineato come: “Inizialmente tutti abbiamo guardato con curiosità e poi con crescente ammirazione le tantissime cose che qui sono accadute in questi mesi. Mi sento di dire che POPUP è un progetto di rigenerazione della città tutta, oltre che del quartiere. Senza dubbio l'iniziativa più innovativa (anche dal punto di vista del modello socio-economico) fiorita nella città di Perugia in questi ultimi tempi. E parliamo di tempi molto complessi. Qui siete riusciti a trovare la chiave per affrontarli in maniera vincente. Noi come amministrazione e come città vi dobbiamo un grazie e collaboreremo per mettervi in grado di affrontare le ulteriori azioni di sviluppo del quartiere”.
È intervenuto anche Gabriele Giottoli, assessore Marketing territoriale, Sviluppo economico e Partecipazione del Comune di Perugia. “Questa piazza rappresenta un modello virtuoso che è diventato centrale. Qui si dimostra che i confini tra centro e periferia, tra attività e chiusure, tra degrado e vitalità sono confini colmabili se ci sono programmazione e contenuti.
POPUP in un solo anno ha dimostrato di sapersi modellare e rimodellare aderendo bene al quartiere e mantenendo una sua linea precisa. Le ricadute positive sulla comunità sono evidenti e si sta innescando un reale effetto domino che sta portando a nuove aperture nella via. Inoltre la partecipazione attiva oggi risulta strategica in un ottica di sviluppo inclusivo delle aree urbane. L'amministrazione pubblica deve facilitare questi processi che nascono del basso e in questo senso stiamo lavorando per realizzare interventi strutturali migliorativi sulla via”.
Ha parlato anche Emiliano Napoletti, presidente di ATER Umbria: “Siete autori di una ricetta complessa che miscela bene tante cose, che insieme, mi sembra stiano funzionando in maniera egregia e su profili di interesse strategico per ATER. Il senso che percepisco è una rigenerazione appagante per la comunità. Non si tratta solo di eventi spot, ma di un processo innescato e ben guidato”.
Riqualificazione orizzontale è la parola chiave del progetto POPUP. Dove associazioni, residenti e commercianti (dal basso) collaborano attivamente per recuperare spazi (che diventano luoghi) che nel tempo erano stati sottratti alla socialità. Come ha spiegato Filippo Costantini, presidente di MenteGlocale: “Il progetto si è innestato su interventi e azioni già in parte avviate da residenti e associazioni (C.A.P. 06124 - Aps), ma che necessitavano di un coordinamento consapevole e partecipato, di un sostegno concreto e continuativo, di iniziative creative e culturali per diventare pienamente appaganti per la comunità stessa.
Come ha spiegato Giorgio Vicario, direttivo MenteGlocale:“L'obiettivo di POPUP sin da subito è stato quello, attraverso micro azioni organizzate, di cucire legami, favorire la socialità, mettere in discussione il confine tra centro e periferia, tra ciò che è considerato bello e quello che è visto come brutto, o semplicemente ignorato. Nello studio di fattibilità prima dell'apertura abbiamo inserito e valutato tutti gli elementi di interesse della zona, primi fra tutti l'esistenza di un'Associazione di quartiere e la presenza di una piazza. Senza questo tipo di elementi e senza la partecipazione preesistente sarebbe stato difficile pensare di costruire qualcosa”. L'idea è stata quella di un progetto, sostenibile dal punto di vista economico, dalla forte valenza culturale; un modello capace di tenere insieme la finalità sociale (propria di MenteGlocale) e la sostenibilità economica necessaria per retribuire chi è maggiormente impegnato nel tenere aperto lo spazio.

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