Marcia della Pace, la nota di Monsignor Ricchiuti
Mons. Giovanni Ricchiuti (presidente Pax Christi): Come Vescovo, come credente sento il bisogno di uscire dalla retorica bellicista.
Quando non si ha il coraggio di guardarci negli occhi, si lascia spazio alle mani.
C’è bisogno di guardare ad un orizzonte di Pace, certo lontano e difficile, ma che si deve raggiungere
“Vi chiamo fratelli e sorelle, perchè troppo spesso ci dimentichiamo di vivere in fraternità, la radice comune nostra che troppo spesso viene dimenticata.
Grazie per l’invito che mi avete rivolto a portare la mia testimonianza. Ricordo il titolo di un articolo di qualche giorno fa di Nichi Vendola “Caccia al pacifista”, ci hanno perfino definito pacefondai. E io dico che è sempre meglio che guerrafondai.”
Lo afferma Mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura e presidente di Pax Christi intervenendo alla maratona per la pace “Cessate il fuoco” in corso a Perugia, e promossa da SinistraItaliana.
“Vedo un pensiero dominante, vedo queste bocche di fuoco che lanciano bordate a reti unificate che non lasciano spazio a nessuna possibilità di dire che si può pensare anche in un modo diverso con un sussulto di coscienza che dovrebbe esserci ogni giorno, ogni ora di fronte al dramma dell’Ucraina.
La guerra non nobilita l’uomo, lo fa diventare un cane rabbioso, come si è detto in un famoso film, la guerra avvelena l’anima.
Con la logica delle armi non si risolve niente, è contro la ragione. È come se la guerra fosse la risposta della nostra istintualità.
Sento come Vescovo, come credente, il bisogno ancora più urgente di uscire fuori dal coro della retorica bellicista, dalla propaganda per l’aumento delle spese militari.
Abbiamo bisogno di un’altra visione del mondo, e delle relazioni fra i popoli.
Nel libro di Papa Francesco contro la guerra non a caso viene citato Don Tonino Bello “i conflitti, tutte le guerre, trovano la loro radice nella dissolvenza dei volti.”
Per forza. Perchè quando non abbiamo il coraggio di guardarci negli occhi, lasciamo spazio solo alle mani.
Siamo alla vigilia della Marcia Perugia Assisi, fra due giorni c’è la festa della Liberazione. C’è bisogno di riuscire a guardare ad un orizzonte certo lontano , difficile da raggiungere. Ma che si può e si deve raggiungere “

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