Noi la pensiamo come Papa Francesco sulle spese militari e sulla guerra in Ucraina:

"Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!
 La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare un mondo ormai globalizzato, non facendo vedere i denti, e di impostare le relazioni internazionali. Il modello della cura è già in atto, grazie a Dio, ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare”.

È una vergogna che si usi l'Ucraina per giustificare un ulteriore aumento di una spesa già elevata e in crescita da anni.

Sono soldi tolti a sanità, scuola, servizi sociali, trasporti, ambiente.

Dal Pd a Fratelli d'Italia tutti con l'elmetto NATO, tutti coinvolti nella lobby dell'industria bellica.

Maurizio Acerbo

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