Segreteria Regionale CISL SCUOLA Umbria
La CISL e la CISL SCUOLA da mesi hanno intrapreso una vertenza-scuola basata, oltre che su altre complesse tematiche, sulle assunzioni in ruolo e tutele per i precari che non ritroveranno il posto di lavoro a settembre, queste le due emergenze sottolineate, anche nel corso del recente incontro (10 giugno u.s) dei sindacati di categoria con il Ministro Gelmini.
La CISL Scuola:
* ha colto anche l'occasione per ribadire la necessità di un diverso approccio ai temi di politica scolastica e delle riforme, che non possono essere condizionate oltre il dovuto dagli obiettivi di contenimento di spesa;
* ha rivendicato, per questo, tra l'altro, una gestione dell'organico di fatto che assegni priorità alle concrete esigenze di funzionamento delle scuole, evitando che siano vanificati i risultati ottenuti nel confronto sull'organico di diritto;
* ha riproposto, inoltre, le ragioni di dissenso rispetto alle modalità di avvio della riforma del secondo ciclo di istruzione, che non assicurano le indispensabili esigenze di gradualità nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento.
Sul tema delle misure straordinarie per il personale precario, la CISL Scuola ha manifestato piena disponibilità a proseguire il confronto su un'ipotesi - scaturita nel corso di precedenti incontri fra sindacati e MIUR e ripresa ieri dal Ministro - che punta ad assicurare la continuità del rapporto di lavoro (con pieno riconoscimento sul piano giuridico) a tutti coloro che sono titolari di un contratto annuale o fino al termine delle lezioni nel corrente anno scolastico, ma non riconfermati nel prossimo; per essi si prevederebbe un utilizzo prioritario per le supplenze temporanee di maggior durata integrato, per i periodi di non lavoro, da una "indennità di disponibilità", alimentata da risorse derivanti in primo luogo dagli ammortizzatori sociali.
La recente sentenza del Giudice del Lavoro di Orvieto, che giudica illegittimo il conferimento di una serie di contratti a termine, annualmente reiterati, apre uno scenario in cui il Ministero a fronte delle mancate assunzioni su posti liberi e disponibili dovrà risarcire il lavoratore utilizzato in maniera indebita anno per anno. La CISL per prima, attenta e sollecita sul versante della tutela dei diritti, alla luce della sentenza della Corte Europea, ha avviato già da un anno la procedura di contenzioso contro il Ministero dell'Istruzione per il risarcimento e/o assunzione in ruolo del personale ATA precario utilizzato su gli oltre 1000 posti vacanti e disponibili nella regione Umbria. Ma è evidente come la strada da percorrere proprio perché la nostra politica sindacale non si può esaurire nell'emergenza, ma si pone obiettivi più ampi, di riforma complessiva del sistema-scuola è anche e, soprattutto, quella di una immediata copertura di tutti i posti disponibili, tramite le immissioni in ruolo.
La CISL SCUOLA ha quindi sollecitato il ministro a definire nel più breve tempo possibile le intese e gli strumenti necessari per dare corpo sia all'ipotesi che vede coinvolti diversi soggetti politici e istituzionali (il Ministero del Welfare e il MEF, ma anche l'INPS e le Regioni) relativamente alla creazione delle condizioni legislative per assicurare la continuità del rapporto di lavoro dei precari licenziati, sia l'immediata emanazione del decreto con il contingente per le immissioni in ruolo.
Rispetto alle attese dei precari, a fronte dei preoccupanti scenari che si profilano per il prossimo anno scolastico, le risposte devono essere date con la massima tempestività.
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