Addio a Francesco Mandarini, padre della sinistra perugina.
L'Umbria perde uno dei suoi amministratori storici, punto di riferimento della sinistra di Goveno: addio a Francesco Mandarini, che ha ricoperto il ruolo di Presidente della Regione Umbria dal 1987 al 1992 quale esponente dell’allora Partito Comunista Italiano. L’Assemblea legislativa ha osservato un minuto di raccoglimento in suo ricordo.
“Per l’Umbria, per la sinistra umbra, per tutta la Politica, la scomparsa di Francesco Mandarini rappresenta una perdita vera. Perché è stato un protagonista di grandi battaglie sociali e politiche (da dipendente della Perugina a dirigente del PCI), perché ha segnato una fase lunga e fondamentale del regionalismo (Amministratore regionale con Pietro Conti e Germano Marri, fino alla Presidenza della Regione). Per la mia generazione Mandarini è stato - come dirigente politico e amministratore - un riferimento. Anche le divergenze politiche, che c’erano, con lui erano leali, perché fondate su una idea della politica alta, animata da valori e ideali, proiettata nel futuro. È sempre stato coerente nella sua idea della Sinistra, nel rapporto con Pietro Ingrao. Qualche tempo fa ci incontrammo vicino al “suo” Turreno e non mancò di criticare il PD, il mio partito cui non aveva mai voluto aderire. Ma lo faceva avendo in mente una sinistra che aveva dato tanto all’Italia e all’Umbria, di cui era stato un protagonista, e che voleva tornasse ad animare valori, ideali, parole”.
Così il deputato e Tesoriere nazionale del PD a Walter Verini
Francesco Mandarini è stato l’emblema della classe operaia perugina. Per questo la sua scomparsa addolora profondamente tutto il mondo del lavoro umbro.
Per anni Francesco è stato il leader carismatico di migliaia di giovani lavoratrici e lavoratori: primo lavoratore eletto alla Perugina in un organo sindacale di base su scheda bianca. Primo operaio a ricoprire ruoli istituzionali di primissimo piano. Il Pci lo scelse a soli 25 anni, portandolo dalla fabbrica, la sua fabbrica, ai vertici delle nascenti istituzioni regionali. A 28 anni Francesco era assessore regionale al Bilancio, il più giovane d’Italia, con Pietro Conti presidente della Regione. Possiamo dire che Mandarini ha letteralmente portato gli operai al governo della nostra Regione, in una delle stagioni di maggiore sviluppo e crescita per l'Umbria.
Serietà, rigore e grande voglia di studiare sono stati i suoi comportamenti distintivi. “Studiate, perché il sapere è la cosa più importante”, ci ripeteva in ogni occasione utile. Non gli piaceva molto parlare in pubblico e aveva una naturale repulsione per i ruffiani.
Nei confronti di quelli più giovani era piuttosto indulgente rispetto al carattere deciso e duro mostrato negli anni di guida politica ed istituzionale. Certo, non sono mancate le critiche, anche nei confronti della sua Cgil, ma non ha mai smesso di sperare e sollecitare i più giovani alla reazione, per l'equità sociale e la dignità personale.
Con la scomparsa di Checco se ne va un pezzo di storia della nostra città e della nostra regione. Checco, l’emblema di una generazione comunista capace di lottare e conquistare, pace, libertà, dignità e grande emancipazione anche economica.

Recent comments
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago