Ha parlato di una ''diffusa condizione di sovraffollamento'' dei carceri umbri che ''si accompagna a un sempre crescente aumento dei carichi di lavoro'' per la polizia penitenziaria, il comandante del reparto di Spoleto, Claine Montecchiani, intervenendo oggi a nome di tutti gli agenti e funzionari in servizio nella regione in occasione della festa del Corpo che si è svolta a Perugia. Il suo è stato un resoconto frutto - ha detto - ''dell'impegno tutti i giorni profuso in un lavoro ai più sconosciuto''. ''Da questo lavoro, pesante e complesso - ha aggiunto -, trae origine parte del livello di sicurezza che gli apparati dello Stato garantiscono ai cittadini''. Montecchiani ha poi fatto riferimento ai 400 ''eventi critici'' che la polizia penitenziaria ha dovuto fronteggiare nell'ultimo anno. ''Dati - ha sostenuto - indice del forte disagio vissuto dalla popolazione detenuta che si ripercuote sul livello di benessere lavorativo dei nostri reparti''. Riguardo all'attività della polizia penitenziaria negli ultimi 12 mesi, dalla relazione e' emerso che i nuclei traduzioni e piantonamenti di Perugia, Spoleto, Terni e Orvieto hanno portato a compimento circa 2 mila e 900 trasferimenti (70 in aereo) con il coinvolgimento di più di 4 mila e 500 detenuti. I reparti di Spoleto e Terni hanno assicurato quasi mille e 100 video collegamenti che hanno consentito ai detenuti sottoposti al 41-bis più di mille e 400 partecipazioni a distanza ai loro processi. In relazione alle funzioni di polizia giudiziaria sono stati deferiti all’autorità o arresti e dando esecuzione a 60 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Il Corpo ha inoltre svolto operazioni di polizia di prevenzione compiendo circa sei mila e 400 perquisizioni locali e 10 mila personali. Tre le operazioni dell'ultimo anno evidenziate, Montecchiani ha ricordato che il Reparto di Spoleto, in seguito al terremoto che ha colpito la provincia de L'Aquila ha fornito, unitamente al contingente del Gruppo operativo mobile e al Reparto di Terni, una ''encomiabile risposta in termini di professionalitàe senso del dovere, riuscendo ad accogliere nel volgere di una notte 77 soggetti sottoposti al 41-bis sfollati dall'istituto aquilano''. ''Una operazione senza precedenti - ha aggiunto -, complicata anche dal fatto che i detenuti sono stati alloggiati in un reparto fino a quel momento chiuso per ristrutturazione, resa possibile dall'incondizionato impegno del Corpo''. Condividi