di Alfonso Gianni 

Il via alle armi all'Ucraina da parte della Ue è un aspetto inedito. “Cade un tabù – ha spiegato in conferenza stampa il capo della diplomazia europea Josep Borrell – per la prima volta forniamo armi a Paesi terzi in guerra. Ma era un atto necessario”. No, è un atto che cambia profondamente la natura stessa della Ue. Aggravato dal fatto che viene deciso nel momento in cui le parti hanno accettato almeno di tentare il confronto diplomatico. Questa scelta costituirà inevitabilmente un precedente per nuovi interventi nel futuro. E il governo italiano segue dappresso. Come l'intendenza. Con l'aggravante della disponibilità alla riapertura delle centrali a carbone. Pace e transizione ecologica cancellate con un solo atto.

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