dal nostro inviato all'Aquila Nicola Bossi All’Aquila non si respira un’aria all’insegna dell’ottimismo per quanto riguarda sia il G8 che il Piano case che, secondo il governo, partorirà 5mila alloggi per 14 mila persone. I cantieri – venti in tutto – vanno piuttosto a rilento: le piastre di cemento dove poggeranno le strutture sono ancora lontane dall’essere realizzate. In difficoltà soprattutto la popolosa zona di Paganica dove le piastre previste sarebbero tre. Vanno più spediti, in verità, i cantieri dei piccoli comuni e delle periferie, dove si è conclusa la fase con i mezzi pesanti che hanno spianato la superficie del terreno. E’ invece caos nella piccola zona di Monticchio: i cittadini ieri si sono accorti che la struttura per le nuove case è stata depennata dal piano del governo dopo i controlli al terreno che hanno dato esito negativo. Ora nessuno sa dire se verrà trovato un altro terreno, quando, e in che tempi. Né la protezione civile né i tecnici del comune sanno dare una risposta a questo quesito. C’è grande sfiducia tra le famiglie di Monticchio che a due mesi dal sisma si sentono già tradite dalle promesse del premier. In compenso nella struttura che ospiterà il G8 – la sede della scuola per sottufficiali – si sta realizzando un campo da basket che verrà donato come regalo al presidente americano Obama. I costi per ospitare i grandi si aggirano sui 50 milioni di euro. Mentre si spendono questi denari, il Comune dell’Aquila è alle prese con urgenze più umane: reperire tramite gara 38mila chili di pane, 10mila piatti piani, 10mila piatti fondi, 7mila posate e 3mila riserve di posate. Miseria e nobiltà all’Aquila. Ricordiamo ai nostri lettori che Umbrialeft seguirà i giorni del G8 aquilano con i suoi inviati Condividi