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''Anche la Lorenzetti ha firmato l'intesa Stato-Regioni, ma oggi la presidente, dopo aver blindato il disegno di legge della giunta, non è neanche presente in aula'': ha esordito così, oggi pomeriggio in consiglio regionale, il relatore di opposizione, Raffaele Nevi, a proposito del ddl sul governo del territorio ed il piano casa. ''Questo disegno di legge - ha detto Nevi - è un provvedimento pessimo, inefficace, sballato e controproducente, che produrrà effetti pari a zero, in quanto viziato da furore ideologico di chi sta indietro 50 anni ed impedisce alla maggioranza di andare oltre, producendo effetti negativi sulla nostra economia e sulle nostre famiglie. Con questo atto siete riusciti in pochi giorni a mettervi contro tutta l'Umbria''. ''L'intesa nazionale - ha ricordato Nevi, escludendo qualsiasi rischio di cementificazione selvaggia - voleva costruire un provvedimento straordinario a tempo (18 mesi) utile a superare la regolamentazione ipertrofica, dando la possibilità immediata di fare piccoli ampliamenti e migliorare alcuni edifici''. Con questo ddl ''la maggioranza è riuscita a peggiorare quell'intesa, soprattutto introducendo la certificazione ambientale, che è un passaggio burocratico vessatorio'', ha concluso Nevi, prima di formalizzare la richiesta del Pdl di ritiro dell'atto in discussione, riportandolo velocemente in commissione per allinearlo ai dettami dell'accordo nazionale. La richiesta di Nevi è stata a stretto giro di posta definita “irricevibile” dal presidente del Consiglio Fabrizio Bracco. ''Secondo il regolamento - ha spiegato Bracco - siamo già in fase redigente dell'atto e, dopo le relazioni di maggioranza e minoranza, sono previste soltanto le dichiarazioni di voto. Quindi, a questo punto dell'iter dell'atto, non è previsto che si possa ricevere una proposta di un suo rinvio in commissione''. Condividi