L'Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata dei consiglieri regionali del Partito democratico Simona Meloni (capogruppo e prima firmataria), Tommaso Bori, Fabio Paparelli e Michele Bettarelli (Pd) che chiede chiarimenti alla Giunta sulle procedure concorsuali di Umbria Digitale.

Illustrando l’atto in Aula, Meloni ha ricordato che “la legge regionale ‘13/2021’ ha portato alla norma del 14 dicembre 2021 per la fusione per incorporazione di Umbria Digitale in Umbria Salute e Servizi, che dal primo gennaio 2022 si chiama PuntoZero. Nelle more del perfezionamento delle operazioni societarie per la costituzione della società Puntozero, la società Umbria Digitale ha comunque indetto a partire da ottobre 2021, ben 17 procedure concorsuali per la copertura di 36 posizioni professionali a tempo indeterminato, ognuna delle quali si è svolta e poi conclusa alla fine del mese di dicembre 2021, non solo nel periodo natalizio ma anche a ridosso dell’imminente incorporazione nella società PuntoZero. 

Per questo chiediamo di conoscere quali misure sono state adottate per dare vasta e piena pubblicità a tutte le procedure di selezione del personale ricordate in premessa; se tutti i candidati ammessi all’unica prova concorsuale prevista per il reclutamento di 2 posizioni nel profilo di ‘Multichannel Content Specialist’ abbiano svolto la stessa in presenza, così come previsto, oppure se si siano verificate eccezioni; se ritiene che le succitate procedure di selezione del personale siano coerenti e funzionali alle attività di Umbria Digitale, che è confluita in PuntoZero. Inoltre vogliamo sapere dalla Giunta se ritiene opportuno che ben 17 procedure concorsuali per l’assunzione a tempo indeterminato di 36 nuove unità di personale vengano bandite dall’amministratore unico, di nomina politica della stessa Giunta, che era in scadenza il successivo 31 dicembre 2021, e se ritiene opportuno valutare, in autotutela, la possibilità che i competenti organi annullino tali procedure di selezione”.

L’assessore Michele FIORONI ha risposto: “Ho letto questa interrogazione con perplessità. Si fa riferimento al fatto che un amministratore uscente, a seguito di una fusione, abbia bandito un corso, ma, in questa situazione, il concorso è stato bandito perché funzionale alla successiva fusione, perché servivano quei profili. Il tema del digitale, delle competenze, del supporto al cittadino con tutti gli strumenti digitali non può prescindere dalle tempistiche tecniche di una fusione. Quindi bene ha fatto l’amministratore unico che con efficacia ed efficienza ha fatto uscire i bandi come da mandato e come richiesto dall’Assemblea dei soci con un piano approvato il 30 aprile 2021. Si trattava di un obiettivo che prevedeva di traghettare Umbria digitale alla fusione. Per quanto concerne la pubblicità, ci sono criteri di trasparenza pubblica, quella chiamata ‘amministrazione trasparente’, ci sono sezioni dei portali sia di Umbria digitale che della Regione in cui vengono esplicitamente riportati gli avvisi. E non si può sentire che qualcuno non ha partecipato a causa del periodo e del clima natalizio. Per i 120 avvisi sono state presentate complessivamente 123 candidature. Non si può quindi dire che non è stata prevista una adeguata pubblicità. Rispetto ai titoli di studio, essi vengono definiti in maniera esclusiva o cumulativa. In questo caso il bando prevedeva che, in maniera alternativa, poteva andare bene sia il diploma che la laurea. È chiaro che chi è laureato è automaticamente anche diplomato. Quindi, dove viene indicato il diploma, questo è alternativo anche al titolo della laurea. La Commissione di selezione era diversa da quella che ha poi fatto le domande. I criteri di trasparenza adottati forse non si sono mai visti in passato. Rispetto all’impossibilità di partecipare all’orale per impedimento medico, era previsto nel bando che essa poteva essere svolta in video conferenza, come previsto per tante altre situazioni, legate oggi, soprattutto, alla pandemia”.

Nella replica, Meloni ha definito le risposte dell’assessore “irricevibili. Non accettiamo lezioni di etica e di morale quando poi non è stata data nessuna risposta sulle questioni poste nell’interrogazione. Non possiamo accettare arringhe fumose in Aula come quella di oggi. Non ci è stata data alcuna risposta tecnica ai quesiti posti, anzi c’è una contraddizione continua rispetto alle procedure concorsuali”.

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