Lettera all'On. Raffaele Nevi dagli Amici della Terra di Orvieto
Lettera all’onorevole Raffale Nevi
Caro Onorevole, riconosciamo che lei ha affrontato la questione dei rifiuti e il ruolo delle discariche con concretezza e per questo le chiediamo maggiore chiarezza e impegno.
Sembrano passati secoli da quando come consigliere regionale di Forza Italia festeggiava in piazza della Repubblica, a Orvieto, la sua fresca nomina a Deputato della Repubblica nell’aprile 2018 manifestando al fianco degli Amici della Terra per scongiurare l’ennesimo ampliamento della discarica Le Crete e sottolineando che “ci deve essere corrispondenza tra le promesse che si fanno in campagna elettorale e i fatti”. A indignarsi si fa sempre in tempo, chissà se questa sua breve intervista le rinfrescherà la memoria. A lei, Onorevole, che ha giurato sulla Costituzione, così come a tanti altri che con noi si sono sempre battuti contro una discarica da sempre considerata pattumiera dell’Umbria.
Verba volant, scripta - o intervista video - manent. Lo alleghiamo qui, questo breve estratto,
( https://www.youtube.com/watch?v=-LbG16oh3RM&ab_channel=claudiogherardini ) , perché nessuno ci possa accusare di malafede. Era proprio lei a “ribadire il no categorico all’ampliamento della discarica. Non possiamo consentire - chiariva neanche tre anni fa - che l’Umbria utilizzi ancora come unico metodo di smaltimento dei rifiuti la discarica di Orvieto”. E poi, per non far cadere gli annunci come semplici slogan quando a guidare la Regione c’era ancora il Pd della Marini, lanciava anche una proposta più che sensata: “Dobbiamo impostare lo smaltimento dei rifiuti come lo si imposta in tutti i paesi più sviluppati del mondo, come il Nord Europa, recuperando, riciclando, costruendo impianti che ci possano consentire di portare in discarica solo una parte residuale del rifiuto, utilizzando a scopi di business i rifiuti che oggi vanno in discarica”. Noi pensiamo che le sue non siano parole al vento ma è arrivato il momento di essere più chiari.
E allora come si può evitare di trasformare Orvieto in una pattumiera regionale?
La risposta non sta negli scenari indicati dalla Regione, a guida Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, ma in uno scenario a portata di mano che utilizzi impianti già costruiti e funzionanti. Stiamo parlando dell’inceneritore di Terni, che non sarebbe stato autorizzato dalla "Giunta Tesei" a bruciare rifiuti umbri, mentre continua a bruciare rifiuti che provengono da fuori regione e delle cementerie di Gubbio, che dovrebbero sostituire il carbone con CSS umbro. Con questi due impianti l’Umbria risolverebbe in circa due anni il problema dei rifiuti e soprattutto delle discariche.
Che ne dice Onorevole?

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