Per il capodanno Rai alle acciaierie di Terni raccomandano mascherina nera, e va bene perché in tv il nero è più elegante, poi consigliano a chi soffre particolarmente il freddo di starsene a casa, perché anche col caldo anomalo africano il 31 dicembre è sempre il 31 dicembre. Sarà l'unico posto in tutta l'Umbria in cui si potrà festeggiare insieme, a centinaia, all'aperto, e sarà l'emblema di una classe dirigente che mentre il popolo è travolto e disorientato e in balia degli eventi brinda a champagne nel nome di una promozione del territorio e soprattutto di sé costosissima e miope, se non completamente cieca. Investire su un evento del genere in questa congiuntura è stato un errore clamoroso, e l'avrebbe capito anche un bambino. I fuochi d'artificio ternani saranno le brioche da gettare in faccia alla gente malata, abbandonata a se stessa e inchiodata in casa.

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