Madonna del Piano. Un non luogo noto solo ai topografi nel quale si combatterà una disfida nella quale perderanno tutti e soprattutto Perugia. Parlo del collegamento tangenziale tra Corciano e P. S. Giovanni che dopo un quarto di secolo uno sconosciuto ternano, assessore per caso alle opere pubbliche e una presidente di giunta ignota ai più proveranno a riuscire dove fallì la ben più agguerrita Lorenzetti. Valga per gli attuali avventurosi il monito del rimpianto Abbondanza, assessore e fine intellettuale, che all’inizio degli anni 2000 sostenne che le colline e la fertilissima campagna e le ville che vi accingete a distruggere valgono più di una strada segnata su un nulla che per tremila anni nessuno, né osco né rasenna , né quirino mai calpestò o tracciò. Ma nuovi ingegneri, peccato quell’inizio che allude all’ingegno, faranno il loro campo proprio dove il Corridoio Bizantino si stringe sul Tevere e ignari di tutto, anche delle cavalcate di Totila, provvederanno a tracciare la “inutilità delle inutilità”.
Veniamo in terra. Se una via porta il 15% del traffico e una l’85% quale delle due fareste più ampia ed agevole? Tutti, meno i due già nominati, direbbero quella dell’85%. No, si vuole prendere quella del 15% e separarla prima della strozzatura per la quale nemmeno passa. Cosicché il traffico dirottato andrà a morire nel non luogo di Madonna del Piano e quello non dirottato proseguirà verso la strozzatura che tale resterà per il principio che 85% è uguale a 85%. Nel frattempo un ponte supererà il Tevere, una galleria sconcerà un colle che nel nome ha il suo futuro: Colle Strada, e un altro ponte si staglierà contro Assisi. Tanto basterebbe non per una Pallacorda ma per una Vandea. Ora ditemi chi guida tanta scempiaggine? Il diavoletto non di Pascal ma della politica di questa giunta regionale che vuole sempre il male e spesso lo realizza, anche contro Manzoni. Allora che fare? Alziamoci in piedi in nome della Ragione e facciamo insieme un solenne pernacchio.
 

Condividi