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di Nicola Bossi Il 25 giugno saranno consegnati a 14 famiglie altrettanti appartamenti a canone concordato dell'Ater di Perugia in località il Rigo Corciano. Stavolta non ci troviamo di fronte a classici alloggi popolari - fondamentali comunque data la domanda che in Umbria tocca quota 5mila -, ma alla conferma di una rivoluzionaria tecnica che per primi in Umbria è stata fortemente voluta dal presidente dell'Ater Furio Benigni. Parliamo di uno stabile anti-sismico con degli isolanti, a forma di ruota, che posti sulle colonne centrali nel piano interrato - questo lasciato ai lati libero dalla terra per circa tre metri di distanza - consentono una oscillazione perfetta in caso di terremoto della struttura. E l'oscillazione permette di non creare delle resistenze che sono alla base dei crolli. Se il sisma scarica la sua rabbia, gli isolanti a forma di ruota fanno oscillare la struttura. Certo si "balla" molto ma non si finisce schiacciati da travi e soffitti. A Città di Castello, l'Ater ha realizzato da tempo una prima struttura pilota anti-sismica - sul modello giapponese - che involotariamente è stata collaudata con il terremoto del 6 aprile de L'Aquila. Nonostante la distanza dal cratere lo stabile umbro si è spostato di un centimetro. L'architetto Marco Larini, dirigente progettista dell'Ater ha spiegato - nel prossimo numero del bollettino Ater di Perugia in uscita a fine giugno - che le strutture anti-sismiche come quelle di Corciano e Castello non sarebbero state abbattute dalla scossa del 6 aprile registrata a L'Aquila. “Molto probabilmente la forte scossa della notte non avrebbe arrecato danni rilevanti e quindi non ci sarebbero state vittima. L’oscillazione sarebbe stata tanta e duratura ma la struttura avrebbe retto. E’ questo scenario che ha convinto il Giappone a investire in maniera compatta su questa tecnologia”. Condividi