Liste di attesa e sanità pubblica (di Fabrizio Marcucci)
di Fabrizio Marcucci (Cronache Umbre)
Una persona che abitasse a Terni e dovesse sottoporsi a colonscopia dovrebbe aspettare almeno un mese e mezzo e poi andare a Narni per essere visitata. L’alternativa più vicina nell’ambito della Usl 2 sarebbe Spoleto, ma lì per una colonscopia occorrerebbe attendere quattro mesi. Se si vive a Perugia, per lo stesso esame si trovano le liste d’attesa di tutti i distretti della Usl 1 sature. Invece l’ecocolordoppler cardiaca a Terni è possibile, ma bisogna mettersi l’anima in pace e aspettare almeno 120 giorni, così come negli altri distretti della Usl 2 dell’Umbria. Ancora: se si vive a Perugia e ci si volesse sottoporre a un esame cardiologico con elettrocardiogramma si troverebbe la prima finestra aperta a Todi dopo due mesi. Per l’ecocolordoppler dei vasi addominali invece, bisognerebbe aspettare quattro mesi e andare a Branca. Lo stesso esame è inibito ai ternani nella propria città prima di 120 giorni; se si vuole accelerare occorre andare a Foligno.
Quando il 26 luglio del 2010 la Giunta regionale varò il centro unico di prenotazione, dando la possibilità ai residenti in Umbria di accedere a qualsiasi struttura regionale per le visite specialistiche ambulatoriali o diagnostiche, l’obiettivo era snellire le liste di attesa. A distanza di undici anni, i dati forniti dalle due Unità sanitarie locali regionali disegnano il quadro appena descritto. E ciò al netto del fatto che la popolazione di questa regione è mediamente una delle più anziane d’Italia; che le persone anziane sono quelle che hanno maggiore bisogno di esami e cure; e che per molte di loro spostarsi di città in città per accorciare i tempi di attesa non è propriamente la cosa più agevole. I dati cui abbiamo fatto riferimento sono aggiornati al 30 aprile scorso per quanto riguarda la Usl 1 e al 31 agosto per ciò che concerne la Usl 2; di più recente e reso pubblico, a livello complessivo, non c’è niente, e sulla trasparenza e la tempestività torneremo dopo. Per l’Unità sanitaria locale 1 che copre i 500 mila residenti del versante nord della regione, i dati più aggiornati che si riescono a scovare sono relativi al 6 settembre scorso e riguardano l’ospedale di Perugia. Vi si legge che in quella struttura non si riescono a erogare 38 delle prestazioni previste: colonscopie, elettrocardiogrammi, ecografie ginecologiche, ecocolordoppler cardiache e molto altro.
Il 2020 funestato dall’emergenza covid ha influito su tutto questo, certo. Ma se si vanno vedere i dati relativi al 2019, quando la pandemia non ce la immaginavamo neanche, si constata che la colonscopia a Terni non era possibile, e che per l’ecocolordoppler a Orvieto occorreva aspettare sei mesi. Per quanto concerne la Usl 1, dalla relazione sanitaria aziendale di quell’anno si rileva che il 13 per cento delle prestazioni ambulatoriali o diagnostiche programmate non riusciva a essere erogato nei tempi previsti. Quali tempi? Quelli sanciti dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa per il triennio 2019-2021, recepito dalla Regione Umbria con delibera del 6 maggio 2019, che prevede quattro classi di priorità per le visite diagnostiche e ambulatoriali prescritte dai medici di famiglia con relativi tempi di attesa da non superare: visite urgenti (da erogare entro tre giorni); visite brevi (da erogare entro dieci giorni); visite differibili (da erogare entro trenta giorni) e visite programmate (con termine 120 giorni). Va rilevato che le urgenze in Umbria vengono garantite, è sulle visite programmate che si riscontrano criticità rilevanti. Per agevolare lo snellimento delle liste d’attesa, la Giunta Marini che varò la misura, previde nel maggio 2019 lo stanziamento di 6,4 milioni in tre anni da destinare alla «stipula degli accordi contrattuali [con] le strutture private che intrattengono rapporti con il Servizio sanitario regionale», si legge nella delibera. Bene: a distanza di due anni da quel provvedimento e con il governo regionale che ha cambiato colore, non si ha notizia di un monitoraggio dei tempi di attesa delle strutture convenzionate finanziate con soldi pubblici, e la schermata che appare quando si clicca il link del ministero della Salute a una qualsiasi delle cliniche umbre per conoscerne i tempi di attesa è quella della foto seguente.

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