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di Anna Maria Bruni Se Antoniucci si trovasse a confronto con La Pira, che cosa gli direbbe? Nulla, probabilmente ci troveremmo davanti a un devastante imbarazzo di fronte alla presa d’atto di una politica alta, quella del grande sindaco fiorentino, nella quale sono fatti concreti e bene comune a parlare, un esempio di etica della quale non ha dato prova il consigliere dell’opposizione. Mentre proprio una così alta figura è stata ricordata dal sindaco Maria Pia Bruscolotti nel giorno del giuramento in consiglio comunale, il consigliere Antoniucci ha messo in atto un goffo tentativo di replica, che privo di seri argomenti politici, si è rivelato un’autodenuncia di una concezione della politica basata su accordi del tutto personalistici. Ancora intento a digerire un’amara sconfitta, Antoniucci non si è evidentemente reso conto di essere ormai seduto in consiglio comunale dalla parte della minoranza, e così è dovuto tornare ancora sullo scontro elettorale per poi ‘denunciare’ che in giunta siederebbe, ancorché esterno, un assessore del Prc, frutto non dei voti ma di un accordo di coalizione. Ma è proprio questa la buccia di banana del consigliere, che ha fatto così mostra di non sapere cosa voglia dire un accordo politico per governare, e di credere, come del resto la sua stessa lista denuncia, che gli accordi siano solo frutto di opportunismi. Il paese è piccolo e la gente mormora, dovrebbe saperlo il consigliere di minoranza: che una parte dei voti che qualcuno della sua lista gli ha portato in dote siano in realtà il frutto di anni di presenza e di lavoro del Prc, è cosa che vola di bocca in bocca. Bene farebbe ad accodarsi a Filippucci, che più correttamente si è limitato a chiarire che l’opposizione vigilerà sull’operato della giunta e non farà sconti. Questo deve in effetti essere il ruolo dell’opposizione, che la Bruscolotti ha ringraziato per la serietà chiarendo l’altrettanta serietà dell’accordo fra Pd e Prc premiato dai cittadini e che per questo deve continuare ad operare in giunta. Condividi