"La questione salariale" di Stefano Vinti
È L'OCSE che ci dice che l'Italia è l'unico Paese europeo in cui i salari medi sono diminuiti rispetto al 1990:-2,9%.
In Europa il salario minimo orario è sancito per legge in 21 su 27 stati della UE. Ma ovviamente in Italia non esiste e milioni di lavoratori, nonostante abbiano un lavoro, sono poveri.
I dati dei salari nell'anno della pandemia sono molto peggio che pessimi. Registriamo la perdita più alta tra i grandi Paesi d'Europa sul monte salari il 7,5% rispetto al 2019, per quasi 40 miliardi di euro. In Italia il monte salari scende sotto i 500 miliardi, cioè un terzo di quello tedesco. Nella UE a 27 la flessione del monte salari è stata pari al 1,9%. (dati fonte: Left)
In Italia esiste una questione salariale enorme, ma la politica istituzionale e sindacale non la vuole affrontare, per scelta. Una scelta che aggrava la condizione sociale di milioni di lavoratori e di cittadini, che fa crescere rabbia e risentimento nei confronti di tutte le classi dirigenti del nostro Paese.
Occorre cambiare la politica salariale, introducendo il salario minimo orario per legge di almeno 10 euro netti, e aumentando salari, stipendi e pensioni.

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